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Bari: il (fu?) campo largo ed il rischio di rimettere in gioco un avversario che perde da venti anni Primarie in programma domenica ma uno dei competitori vuole sospenderle dopo la seconda inchiesta giudiziaria. Emiliano sulle dimissioni di Maurodinoia

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Ieri mattina la seconda inchiesta nel giro di venti giorni, con arresti anche fra politici del barese e le dimissioni dell’assessora ai Trasporti della Regione Puglia.

Ciò a tre giorni dalle primarie del centrosinistra, o campo largo, per la scelta del successore di Antonio Decaro nelle elezioni comunali di giugno.

Ieri sera il comizio a sostegno di uno dei due candidati alle primarie, Michele Laforgia. Questi dice che le primarie vanno sospese e che bisogna trovare, unitariamente, una soluzione, dicendo di restare candidato. Giuseppe Conte ritiene che per M5S non ci sono più le condizioni per lo svolgimento delle primarie.

Il candidato alle primarie Vito Leccese, che ha in programma un comizio stasera con Elly Schlein, ricorda che le primarie non sono tra Laforgia ed uno degli arrestati ieri ma tra Laforgia e chi ha fatto della sua vita ed azione politica il rispetto della legalità.

Dunque, a due giorni dalle primarie di Bari, si rischia di vederle svolte con un solo candidato (Leccese) o che non vengano per nulla effettuate con la prospettiva di avere due candidati del campo largo alle elezioni di giugno. Il centrodestra che a Bari perde da venti anni attende il 7 aprile, ovvero la data delle primarie degli avversari, per annunciare il nome del suo candidato sindaco. Nelle ultime ore il centrodestra percepisce la prospettiva di un clamoroso regalo degli avversari, ovvero di essere rimesso in gioco a Bari dove, con il centrosinistra (o campo largo) unito, non tocca palla.

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Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara:

 

“Con riferimento alle indagini di cui siamo venuti a conoscenza oggi, l’assessore Anita Maurodinoia si è immediatamente dimessa, nonostante lei ritenga di essersi sempre comportata correttamente. Ho accettato le sue dimissioni a tutela della Regione Puglia, che viene prima di tutto, anche se si è ancora in fase di indagini preliminari. È già successo in altri casi, negli anni passati, a dimostrazione che questa è la regola, che si fonda sul senso di responsabilità, sulla trasparenza e sul rispetto delle istituzioni. A coloro che stanno già strumentalizzando questa vicenda dico che, così come sono garantisti con un Ministro, dovrebbero esserlo con chiunque altro.

In ogni caso, ci sono premesse generali che vanno ribadite. Da sempre affermo che il voto di scambio è un atto illegale e intollerabile. Il rispetto delle leggi è un presupposto imprescindibile per tutti e ancor di più per chi intende fare politica. Questo ho detto e praticato nella mia vita e chiunque lavori al mio fianco ne è testimone perfettamente consapevole. Magistratura e Forze dell’ordine lavorano incessantemente per verificare il rispetto delle leggi, agiscono con mezzi e strumenti investigativi che solo loro hanno a disposizione per fare luce su fenomeni che altrimenti non sarebbe possibile individuare. Ogni volta che in questi anni sono venuto a conoscenza direttamente o indirettamente di notizie di reato ho provveduto a segnalare tutto in Procura. E ho sempre invitato tutti a fare la stessa cosa. Ho sempre detto e ribadito che chi sbaglia paga. Se qualcuno ha violato la legge – e questo spetta ai giudici stabilirlo con le sentenze – è giusto che ne paghi le conseguenze”.




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