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Mafia: confisca di beni fra Brindisi, Taranto e San Marzano di San Giuseppe A carico del 42enne Ottavio Fornaro, membro del clan Soloperto della sacra corona unita

carabinieri giulia nuova

Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:

Dalle prime ore della mattinata, i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi stanno procedendo alla confisca a FORNARO Ottavio classe 1976, di San Marzano di San Giuseppe (TA), condannato per associazione di tipo mafioso appartenente alla S.C.U. (sacra corona unita) clan “SOLOPERTO”, di ingenti risorse patrimoniali e finanziarie, in Brindisi, Taranto e San Marzano di San Giuseppe (TA), per un valore complessivo di 800mila €.

Una prima fase dell’attività i Carabinieri l’avevano incardinata nel 2016, quando la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, nel concordare con le risultanze investigative dell’Arma, aveva richiesto al Tribunale di Taranto l’emissione di un primo decreto di sequestro anticipato di beni mobili e immobili, per un valore stimato di 100mila euro nei confronti di FORNARO Ottavio, classe 1976 di San Marzano di San Giuseppe (TA), condannato per associazione di tipo mafioso, appartenente alla SCU clan “SOLOPERTO”, sodalizio operante in San Marzano di San Giuseppe. Il provvedimento eseguito nell’aprile di quell’anno riguardava parte del patrimonio del FORNARO, in parte fittiziamente intestato a terze persone, costituito da un conto corrente bancario, un appartamento ubicato in Taranto e una società di rivendita pneumatici.

Il secondo provvedimento di sequestro, a complemento del precedente, eseguito nel gennaio di quest’anno dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Brindisi, emesso dal Tribunale di Taranto su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce che ha concordato con le ulteriori risultanze investigative, ha portato al sequestro, in Brindisi e San Marzano di San Giuseppe, di beni costituiti da un centro vendita pneumatici, un capannone industriale, un autocarro e un’autovettura di grossa cilindrata, il tutto fittiziamente intestato a terza persona, per un valore complessivo di 800mila €.

Il Tribunale di Taranto, nel disporre, la confisca dei beni ha contestualmente applicato, la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di anni cinque, nei confronti di FORNARO Ottavio.

Nella legislazione antimafia il ricorso allo strumento della confisca si è incrementato negli anni, tanto da divenire lo strumento privilegiato di contrasto alla criminalità organizzata. La finalità primaria della confisca antimafia è quella di espungere dal circuito economico beni che siano frutto di attività illecite e di contiguità mafiosa. I beni oggetto di confisca possono essere beni mobili ed immobili. I beni mobili sono costituiti da denaro contante, liquidità, titoli, crediti personali oppure autoveicoli, natanti, ecc.. I beni immobili sono appartamenti, terreni, ville, aziende.

I beni immobili, una volta confiscati, vengono trascritti sui registri del “Servizio di Pubblicità Immobiliare” che è in sostanza l’ex Conservatoria per i Beni Immobili.

I beni mobili vengono trascritti nei registri del Pubblico Registro Automobilistico e dei Natanti.

Le trascrizioni sono un atto importante affinché gli intestatari non alienino i beni oggetto di confisca. È importante sottolineare che i beni immobili sono mantenuti al patrimonio indisponibile dello Stato per finalità di Giustizia, di Ordine Pubblico, di Protezione Civile, solitamente vengono trasferiti agli Enti Locali per essere assegnati in concessione a titolo gratuito a comunità, enti, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche, centri di recupero, associazioni varie.

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