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Il tarantino procuratore di Torino se la prende con Salvini: tweet a rischio di danneggiare indagini Il ministro aveva comunicato con una serie di inesattezze un'operazione di contrasto alla mafia nigeriana

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“Ci si augura che per il futuro eviti comunicazioni simili”. Il tarantino Armando Spataro, procuratore della Repubblica di Torino, ha praticamente detto al ministro dell’Interno che deve smettere di pubblicare tweet, oltretutto inesatti nei contenuti, tali da danneggiare le indagini. Oggi Salvini ha scritto di arresti a Torino, riguardo alla mafia nigeriana. Solo che ha scritto cose sbagliate. E forse prima che gli arresti avvenissero, stando a ricostruzioni.

Da qui la presa di posizione di Spataro per il quale gli arresti e le comunicazioni spettano a chi ha operato, soprattutto perché forma e sostanza vanno rispettate con rigore. Anche nel rispetto degli indagati che comunque hanno il diritto di non essere condannati a priori. Insomma, Salvini parli quando gli compete e senza dire cose superficiali e dagli effetti potenzialmente gravi, è l’essenza di quanto gli è stato detto.

Ecco, semmai può limitarsi a pubblicare il piatto di pastasciutta che ha immortalato all’ora di pranzo. Anche se, pensando di pubblicizzare prodotti italiani, ha fatto propaganda alla multinazionale spagnola Star (prodotto di punta, Saikebon). Cioè non ci ha preso manco con la pastasciutta.

Poi, dopo avere mangiato, Salvini ha risposto a Spataro: vada a fare il pensionato. A quello che ha coordinato l’importante operazione antimafia di oggi, a un magistrato che fa della legalità l’essenza della sua vita.

Un passo indietro: arresto Bossetti per l’assassinio di Yara Gambirasio, arresto improvvidamente annunciato dal ministro Angelino Alfano. “Un ministro dell’Interno che twitta a indagini in corso non merita neppure un commento. Il fatto in sé la dice tutta su quel personaggio lì”. (Matteo Salvini, 4 febbraio 2015)

Era meglio fermarsi alla pastasciutta.




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