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Puglia, antimafia: ricordato l’allevatore del tarantino suicida per l’azienda andata all’asta Due mesi fa il decesso

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Presente alla commemorazione anche Antonella Semeraro, avvocatessa che rappresentò nell’ultimo periodo l’allevatore e cercò fino all’ultimo di mettere in salvo l’azienda.

Di seguito un comunicato diffuso da Renato Perrini, consigliere regionale della Puglia:

Il drammatico racconto dell’avvocato dell’allevatore di Laterza che si è suicidato dopo aver visto la sua azienda agricola per poche migliaia di euro all’asta è stato uno di quei momenti che rimarrà indelebile nella storia di questa Commissione: Michele Verdi aveva visto la propria masseria, valutata 330mila euro, finire all’asta per soli 24.700 euro a causa di tante aste andate deserte. Una situazione talmente insopportabile che lo ha indotto al gesto estremo.

L’aver acceso i riflettori su questa dolorosa vicenda non deve servire solo a tenere accesi i riflettori su situazioni analoghe, ma per accogliere i suggerimenti che sono stati avanzati dal Movimento Legalità, con sede a Castellaneta, su come aiutare gli imprenditori agricoli (e non) e commercianti, vittime di usura e racket, ai quali le banche non concedono fidi. E’ stato, infatti, evidenziato che i 60 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione, attraverso Cofidi, comunque non risolvono il problema essendo questi comunque a disposizione di chi, comunque, può ottenere prestiti dalla banche. Farò subito un approfondimento e come Commissione ci faremo promotori di una proposta di legge che riguardi anche i ribassi d’asta: se un bene vale 330mila euro non può essere venduto a 24.700, sia perché è un prezzo ingiusto, sia perché dietro è evidente che c’è gente senza scrupoli, che probabilmente fa anche in modo che le aste precedenti vadano deserte.

 




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