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Il sindaco di Taranto: Ilva in amministrazione straordinaria non firmi l’accordo con Arcelor Mittal Melucci: condizioni peggiorative. Usb sulla stessa linea: non escluse azioni di protesta

taranto facciata comune

Il sindaco di Taranto ha chiesto ai commissari ex Ilva di non furmare, domani, l’accordo con Arcelor Mittal. Il primo cittadino parla di condizioni peggiorative rispetto all’intesa originaria per l’acquisizione del siderurgico tarantino e, in sostanza, ribadisce quanto detto negli incontri di ieri con parlamentari del territorio e forze sociali.

Di seguito il comunicato diffuso da Usb Taranto:

Rizzo : “Il Governo non firmi domani nessun accordo con Arcelor Mittal, senza il confronto col territorio. In caso contrario non escludiamo alcun tipo di protesta”

“Nel caso in cui domani il Governo dovesse firmare l’accordo con Arcelor Mittal non escludiamo nessuna forma di protesta. Si tratterebbe dell’ennesimo schiaffo ad una comunità che da tempo attende che alle belle parole seguano i fatti”. Franco Rizzo, coordinatore provinciale dell’USB va dritto al cuore del problema e preannuncia già manifestazioni forti per mostrare disappunto per quella che si teme possa essere la conclusione di una trattativa portata avanti in queste ore, alle spalle di cittadini e lavoratori.
“Qualunque accordo deve essere frutto di confronto con la comunità tutta, e quindi anche con il sindacato. Così è in un Paese democratico che tiene in conto le esigenze e le richieste di coloro che vivono nel territorio in questione. Non ci stancheremo mai di dire che salute e lavoro devono essere tutelati allo stesso modo. Non dobbiamo essere costretti a fare una scelta, né avere paura di denunciare incongruenze e situazioni poco chiare. Questa città ha avuto più volte modo di verificare che Arcelor Mittal non mantiene le promesse, e che il Governo non tutela di fatto né la salute, né il lavoro. E’ l’occasione giusta per smentire tutto ciò, riaprendo i canali della comunicazione sul territorio. L’alternativa per noi non può che essere una presa di posizione drastica, che non esclude appunto alcuna forma di mobilitazione”.




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