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“Dall’università e dalla riduzione del gap tra nord e sud dipende il futuro dei giovani” Messinese: nessuna prospettiva concreta dagli stati generali

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Di seguito il comunicato:

 

Dall’Università e dalla riduzione del gap tra nord e sud dipende il futuro dei giovani
Nessuna prospettiva concreta dagli Stati Generali

Sono in corso gli esami di Stato per la maturità; si stanno svolgendo in sommaria serenità, grazie al grande impegno di dirigenti, docenti ed operatori scolastici, non senza qualche disagio: molti dirigenti scolastici infatti hanno dovuto “armarsi” di tanta pazienza, e spesso anche di un metro, al fine di misurare spazi ed ambienti per calibrare le previste distanze di sicurezza . Poco male se non fosse per la burocrazia che in questo periodo, neanche a dirlo, è aumentata a dismisura costringendo a lavorare il doppio per smaltire documenti e stilare verbali e documenti da rivedere e valutare in vista della prevista ripresa di Settembre. Il pensiero di tutti, ragazzi e famiglie, inevitabilmente, è rivolto alle scelte future : lavoro, università. Poco prima della fase pandemica l’Università italiana sembrava aver iniziato una stagione di ripresa in termini di immatricolazioni e di laureati. Adesso la crisi in atto sembra avere avuto non poche ripercussioni non solo sul sistema scolastico in generale ma anche sulle stesse università. L’impoverimento delle famiglie del Mezzogiorno ha di fatto portato ad una contrazione delle spese destinate agli studi e all’istruzione. A registrare tale calo hanno contribuito da un lato gli studenti immatricolati nelle università del centro-nord e dall’altra la reale impossibilità delle famiglie a basso reddito più sovraesposte al rischio di rinuncia al percorso universitario; il rischio è che il divario che già divide il Paese tra nord e sud si acuisca ulteriormente. D’altra parte se si guarda all’Europa la situazione dell’Italia appare quanto mai deludente. Secondo i dati Eurostat la nostra performance si colloca infatti al penultimo posto, seguita solo dalla Romania. La Lega continua a sostenere che in assenza di un progetto concreto saranno proprio i giovani a pagare le conseguenze più rovinose di questa crisi. Il governo nel corso degli Stati Generali avrebbe dovuto impegnarsi a produrre soluzioni anche per l’istruzione, la scuola e l’università. In realtà i fatti ci raccontano di un nulla di fatto, ovvero del rinvio ad ulteriori incontri nelle sedi preposte. Non basta dispensare e destinare fondi se non esiste un piano ed un progetto; se non esiste una linea di destinazione a breve, medio e lungo termine. Sicchè crediamo fortemente che anche per la Scuola, l’Istruzione, l’Università, sia indispensabile pensare di utilizzare e valorizzare tutte le risorse disponibili, ovvero rimodulare o ristabilire o, per meglio dire, nel caso del Mezzogiorno, creare beni e servizi .Tornando alle Università del nostro Sud, il rischio elevatissimo è quello di diventare ancora una volta il fanalino di coda del Paese, dal momento che a fronte di eventuali investimenti promessi , dovremo fare i conti con reti ferroviarie obsolete ( se tutto va bene, la ferrovia diretta Taranto Bari sarà conclusa nel 2026), dovrà raccordarsi con le politiche regionali e nazionali, dovrà mettersi in pari con la logica aziendalistica e, tutto ciò in mancanza di un forte indirizzo politico. Non ultimo i fondi che sarebbero destinati alla università e che comunque non saranno sufficienti a colmare le problematiche e le carenze presenti, non potranno essere utilizzati nell’immediato, visti i limiti di spesa imposti per l’acquisto di beni e servizi previsti dalla Legge di Bilancio 2020. Tornare a discutere su questi temi, tornare a parlare e risolvere di queste annose problematiche equivale per noi della Lega a fare politica in grande. Faremo sentire la sua presenza sul territorio pugliese e tarantino attraverso persone competenti, capaci, con la collaborazione di tutti i cittadini che desiderano fare ascoltare la loro voce al fine di ridare una identità al territorio. La Lega crede ai valori fondanti della politica, quella politica che non solo si preoccupa ma se ne occupa, che parla con la gente perché opera e vive tra la gente, la politica del non vittimismo ma dell’ottimismo. Con questo spirito ci siamo e siamo pronti a far sentire la nostra voce sul territorio .

Prof.ssa Antonella Messinese
Responsabile Provinciale Dipartimento Istruzione e Cultura




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