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Regione Puglia: riordino ospedaliero, prima il confronto con il ministero e poi la delibera di giunta Il movimento 5 stelle diffida Michele Emiliano

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“Non approvare il piano di riordino prima di aver analizzato gli atti aziendali provenienti da Asl e Aziende Universitarie previsti per legge”, è il senso della diffida del gruppo M5S in consiglio regionale della Puglia. Destinatario della diffida, il presidente della Regione, Michele Emiliano, invitato una volta ancora dagli esponenti del movimento 5 stelle a dimettersi da assessore alla Sanità. Risposta di Emiliano: se fanno un nome, disponibile al passo indietro.

Di seguito un comunicato diffuso alle 18,43 dall’ufficio stampa della Regione Puglia:

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’esito della riunione con il capo dipartimento Salute Giovanni Gorgoni, il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi e il segretario generale della presidenza Roberto Venneri, cominciata questa mattina alle 11 e terminata pochi minuti fa, comunica quanto segue:

“Abbiamo definito le linee di sistema del Piano di riordino (in applicazione del decreto ministeriale 70/2015) e le stesse sono state riversate in un documento preliminare, che è anche il frutto di una consultazione del dipartimento con la struttura dell’Ares, i direttori generali delle aziende sanitarie e degli istituti degli enti sanitari ecclesiastici. Il piano è corredato anche dalla dettagliata analisi epidemiologica e del fabbisogno sanitario.

Alla luce di quanto sopra sono emerse alcune situazioni concrete nelle quali la applicazione pedissequa del D.M. 70 e della direttiva comunitaria sugli orari di lavoro rischia di provocare soprattutto nel breve periodo disservizi e incongruenze anche alla luce della attuale dotazione organica, largamente incompleta, e della particolare conformazione geografica di alcuni territori. Sono state dunque presentate tali incongruenze alla direzione generale del ministero della Salute, con la quale si è concordato un esame congiunto del suddetto documento prima che esso venga sottoposto alla definitiva approvazione della Giunta, previo ascolto delle conferenze dei sindaci delle Asl, delle parti sociali, delle associazioni rappresentative di categoria delle professioni sanitarie e dell’ospedalità privata”.


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