Nuova macabra intimidazione per la Giudice Maria Francesca Mariano. Nelle scorse ore sono stati rinvenuti sulla tomba del padre, nella cappella di famiglia che sorge nel cimitero di Galatina, la testa mozzata di un capretto con un coltello ed un messaggio di minacce rivolte alla della Giudice del Tribunale di Lecce, già sotto scorta da settembre del 2023 e che ora vede rafforzata tale misura protettiva.
A fare la sconcertante scoperta è stata ieri mattina la stessa magistrata antimafia che, recatasi in visita privata sul posto, ha avvertito un odore disgustoso: una volta entrata nella cappella, la Gip ha trovato la testa dell’animale lasciata sulla lapide.
Sul posto sono intervenuti i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza Galatina, che hanno provveduto ad effettuare i rilievi del caso e avviato le indagini per risalire agli autori del gesto. Posto sotto sequestro tutto il materiale lasciato da ignoti nella cappella.
Non si tratta tuttavia del primo episodio che vede protagonista la giudice Mariano. Già in passato è stata infatti al centro di altri inquietanti fatti di cronaca collegati alla sua attività contro la criminalità organizzata. Poco più di un anno fa, venne ritrovato in un’aula del Tribunale di Lecce un ritaglio di giornale con la foto della Gip su cui era stata disegnata una bara.
A febbraio dello scorso anno, davanti la propria abitazione in città, altra lugubre minaccia per la magistrata leccese. Un altra testa di capretto con una lama conficcata era accompagnata da un inequivocabile messaggio minatorio su cui c’era scritto: “Così”. Per quel fatto fu poi identificato come autore Pancrazio Carrino, sodale del clan Lamendola-Catanna.
Le precedenti intimidazioni erano scaturite nei 22 arresti dall’operazione “Wolf” contro la malavita di stampo mafioso attiva nel Mesagnese. Le attenzioni degli inquirenti sono comunque rivolte anche alla sentenza di appello del processo “Stealth”. (leccesette.it)









