Di seguito il comunicato:
Si sono ritrovati a Roma, studenti, insegnanti, genitori e diverse figure che accanto ai giovani contribuiscono alla realizzazione del personale progetto di vita. Gli adulti del domani i veri protagonisti del Giubileo del mondo educativo che, dal 27 ottobre al primo novembre, in quattro appuntamenti distinti, hanno alternato momenti di preghiera a frangenti di importante riflessione. In apertura, Papa Leone XIV nella Basilica di San Pietro, ha celebrato l’inizio dell’anno accademico con le università e le istituzioni pontificie romane.
Giovedì 30 ottobre il Santo Padre ha incontrato nell’Aula Paolo VI una delegazione di studenti in rappresentanza delle diverse scuole di Italia. In questa occasione, tra 15 rappresentanze della Puglia, anche l’Istituto Comprensivo A.R. Chiarelli di Martina Franca, con la partecipazione della DS dott.ssa Roberta Leporati, la maestra Angela Scialpi (staff di dirigenza) e un piccolo gruppo di ragazzi delle classi prime della scuola secondaria di primo grado.
La dott.ssa Leporati ha così commentato l’esperienza e il momento vissuto: “È stata una esperienza meravigliosa e carica di spiritualità. Il passaggio dalla Porta Santa l’abbiamo vissuto con emozione grande. L’incontro in Sala Nervi con Papa Leone ci ha offerto forti spunti di riflessione coglieremo il suo invito ad essere truth-speakers e peace-makers, persone di parola e costruttori di pace. Ha esortato i ragazzi a guardare oltre gli smartphone, ad ascoltare ciascuno la propria inquietudine, come ha fatto sant’Agostino”.
In diversi passaggi emozionanti il Pontefice incita i ragazzi a volare alti, ad avere l’audacia di vivere pienamente i loro giorni, alleandosi, al fine di godere pienamente la stagione educativa. Il Papa sottolinea che non basta essere intelligenti nella realtà virtuale, bisogna essere umani coltivando l’intelligenza emotiva, spirituale, sociale ed ecologica. Gli educatori devono essere una presenza costante affinché si possa portare nei cuori dei ragazzi la pace, del resto educare oggi significa accompagnare alla vita interiore avendo la capacità di ascoltare le inquietudini. Cita poi il profeta Daniele aggiungendo: “Quelli che avranno insegnato a molti la giustizia risplenderanno come le stelle in eterno, che meraviglia: siamo stelle, sì, perché siamo scintille di Dio. Educare significa coltivare tale dono”. È questo il compito degli educatori che, numerosi, anche venerdì 31 hanno salutato il Papa.
Nella celebrazione conclusiva del Giubileo del Mondo Educativo, sabato1 novembre, in piazza San Pietro si sono riuniti in circa 50 mila fedeli. Papa Leone XIV ha proclamato dottore della Chiesa il cardinale inglese John Henry Newman, canonizzato nel 2019. La sua eredità in parole toccanti: “È compito dell’educazione offrire questa Luce Gentile che accompagni i ragazzi, una luce che formi persone in carne ed ossa, che possano risplendere nella loro piena dignità” e in questo il ruolo delle istituzioni scolastiche assume grande rilievo “Perciò – ha concluso il Papa – vi incoraggio a fare delle scuole, delle università come soglie di una civiltà di dialogo e di pace”.










