Di seguito un comunicato diffuso dall’università del Salento:
I docenti precari iscritti al secondo ciclo del percorso abilitante da 60/30/36 CFU presso l’Università del Salento, con ogni probabilità resteranno fuori dalle graduatorie di prima fascia nonostante l’abilitazione ottenuta nel corso di questa estate: il Ministero dell’Istruzione ha infatti negato la proroga della scadenza fissata al 30 giugno scorso per lo scioglimento della riserva nelle graduatorie provinciali per le supplenze.
In merito, interviene la coordinatrice del Centro di Ateneo per l’alta formazione dei docenti e per la didattica inclusiva “Jerome Bruner”, la professoressa Stefania Pinnelli: «Il Comitato Tecnico Scientifico, la Giunta del Centro di Ateneo per l’alta formazione dei docenti e per la didattica inclusiva “Jerome Bruner” insieme con i tutor coordinatori in servizio vogliono esprimere rammarico per la decisione del Ministero di non concedere una proroga agli iscritti al secondo ciclo dei Percorsi Formativi abilitanti che consentisse loro l’inserimento nella prima fascia delle Graduatorie Provinciali di Supplenza. Ciò è avvenuto nonostante le reiterate richieste di proroga da parte del coordinamento nazionale dei Delegati alla Formazione Insegnanti, dei Direttori dei CFI, e della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, nonché da parte dell’Università del Salento con il rettore Fabio Pollice e delle parti sociali territoriali, motivate dai lunghi tempi di attesa cui gli atenei sono stati costretti, per il ritardo nelle procedure di avvio dei Percorsi, da imputare esclusivamente ai Ministeri coinvolti. Tali incomprensibili ritardi hanno ridotto a poche settimane l’erogazione delle lezioni, delle attività di laboratorio e delle attività di tirocinio, attività che, per avere un minimo senso formativo, andrebbero svolte nell’arco di un anno accademico/scolastico, e hanno reso impossibile la conclusione dei Percorsi abilitanti, con i relativi esami finali, entro la data del 30 giugno 2025. Solidarizzando con chi rischia di perdere nel 2025-2026 la possibilità di un lavoro, ancorché precario, torniamo a chiedere che i prossimi cicli permettano a tutti di affrontare, con la dovuta serenità e con adeguata maturazione delle esperienze, questo importante periodo di formazione in ingresso».