Di Agostino Convertino:
Da sempre gli italiani sono additati con una serie di luoghi comuni non proprio incoraggianti. Si passa disinvoltamente dal delizioso trittico mafia, pizza & mandolino ad un altro classico del vituperio internazionale, mammoni, fannulloni e corrotti, da rinforzare con un caposaldo antropologico immancabile: “gesticolano quando parlano”. A nulla valgono millenni di storia che ci hanno visti dominatori e civilizzatori del mondo, maestri del bello assoluto, poeti, santi, navigatori e amanti insaziabili: italiani brava gente ma con un sacco di difetti che gli altri si divertono a sottolineare. Ci voleva una grande tragedia dell’Umanità per rilanciare l’immagine di un popolo che durante il lockdown ha tenuto un atteggiamento impeccabile. Composti, ordinati e patriottici, siamo diventati un modello per il mondo che ora è costretto ad ammettere che siamo stati bravi nel gestire una crisi senza precedenti. Mentre piovono omaggi per quanto di buono abbiamo fatto, una nuova fase di questo conflitto mortale piomba nelle nostre vite. La guardia è sempre alta soprattutto per la riapertura delle scuole, il vero banco di prova per la nostra “Italietta” delle carenze infrastrutturali da brivido che però, quando deve rispondere, sa trasformarsi in una leonessa. E’ per questo, per la salute dei nostri bambini chiamati a rientrare nei ranghi della società degli adulti, che ci viene chiesto un ulteriore ma minimo sacrificio. E’ per loro che dobbiamo mettere da parte pregiudizi e permalosità che appaiono ingiustificati di fronte alla posta in gioco più alta, la vita. L’intero mondo della comunicazione invita oggi gli Italiani ad uno storico patto: dotare i propri smartphone dell’applicazione IMMUNI, uno strumento utilissimo che in pochi hanno adottato nella fase 1 ma che rivestirà importanza strategica nella fase 2. Pochi minuti, semplici passaggi per cui non occorre la laurea in informatica e potremo offrire un’altra grande risposta collettiva di civiltà; e al diavolo la presunta violazione della privacy cui abbiamo già rinunciato da tempo con l’ingresso in massa nei social network in cui riversiamo le nostre vite spesso oltre i limiti del buon gusto. Dimostriamo ancora una volta di meritare la cima di quella speciale classifica nella lotta alla pandemia globale perché tra le nostre qualità italiane ve n’è una che spesso viene dimenticata: come pochi teniamo alla famiglia. Applicando IMMUNI tutti insieme faremo dell’Italia una famiglia di famiglie come ogni volta in cui la comunità nazionale è colpita da tragedie. Puntuale scatta la solidarietà silenziosa della gente comune, di milioni di italiani senza volto che insieme sanno dare una identità al Paese. Stavolta non è diverso da un grande terremoto e sappiamo quello che dobbiamo fare. IMMUNI da subito.