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Quarantena: si risparmia davvero stando a casa?

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In questo momento le famiglie italiane sono in casa, rispettando l’obbligo di quarantena da ormai più di un mese, per l’emergenza da Covid-19. Una situazione che sta impattando in diversi modi sulla nostra vita quotidiana e che incide, più o meno direttamente, anche sulle solite spese casalinghe. Se da un lato infatti si ha la possibilità di vivere una nuova e più completa quotidianità con i propri cari, lavorando in smartworking – per chi può – e si riducono alcune spese, dall’altro lato possono aumentare alcune delle spese fisse o spuntare nuovi costi che prima non avremmo sostenuto. Bisogna dunque capire in che modo e da quale lato la bilancia delle spese penda durante un periodo come quello attuale.

Quando il risparmio è… di casa

Col passare molto tempo in casa diventa più naturale accorgersi che forse sono accese troppe luci o che sono attaccati troppo elettrodomestici, soprattutto se si lavora in smartworking. Sarebbe meglio quindi cercare online quale sia la migliore tariffa per la luce servendosi anche di un semplice configuratore online, messo a disposizione da Accendi Luce e Gas.
Perché risulta facile pensare che, tutto sommato, restare chiusi in casa permette di risparmiare su più fronti: basti pensare ad esempio al taglio di uscite economiche più o meno impattanti, come le cene fuori, i pranzi volanti, i caffè al bar, gli aperitivi, cinema e locali, benzina, e molto altro ancora. Ma viene un po’ meno naturale pensare, tuttavia, a tutta quella serie di spese che lievitano a causa di una permanenza prolungata in casa: si pensi proprio a quelle spese fisse, come gas, energia elettrica e acqua, di cui sopra. Per questo è necessario controllare ancora più attentamente i propri consumi e adottare una lunga serie di accorgimenti per risparmiare: ricaricare PC e smartphone solo quando è necessario, evitare lo stand by dei dispositivi elettronici, oppure controllare le offerte per risparmiare sulla spesa alimentare.

Le buone abitudini per il futuro

Adottare queste buone abitudini serve per il presente, ma anche per il futuro: quando torneremo ad una vita normale, infatti, la fine dell’emergenza causerà un nuovo sbilanciamento delle spese. Anche se, per fortuna, i dati ci raccontano che gli italiani sono un popolo di risparmiatori, fra i più oculati in Europa, probabilmente per via della lezione impartita dalla recente crisi economica. Secondo le analisi di Bankitalia, infatti, circa 8 euro su 100 rimangono nei conti correnti, quindi non vengono spesi. Questo spiega perché, nel 2018, le famiglie italiane possedevano oltre 4.200 miliardi di euro di ricchezza finanziaria, con un totale di risparmi in banca superiore ai 1.370 miliardi di euro, e con una crescita del +32% rispetto all’anno precedente. Un vero e proprio tesoretto che, tuttavia, viene lasciato “fermo”. Stando ai dati, infatti, sono poche le famiglie che decidono di investire, alimentando una situazione di stasi frutto del timore di una nuova ondata di crisi. Risparmiatori sì, dunque, ma poco propensi agli investimenti.


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