Quali sono i Paesi nel mondo in cui il calcio è più praticato?
Chi di noi non ha, almeno una volta, giocato a calcio per strada o su un campetto improvvisato con gli amici? Il calcio è sicuramente lo sport più amato e praticato dagli italiani ad ogni livello, sia a livello dilettantistico che agonistico, ma ci sono tantissime Nazioni che hanno un’importante tradizione calcistica, la quale affonda le sue radici già dai bambini in tenera età.
Ma quali sono i Paesi in cui il calcio è più praticato? Qua una panoramica sullo stato del pallone a tutti i livelli nel mondo, dal Vecchio Continente alle nuove realtà in continua espansione.
La diffusione del calcio in Europa
Senza ombra di dubbio l’Europa è il continente in cui più atleti di diverse Nazioni praticano il calcio come sport principale. Italia, Spagna, Inghilterra, Germania e Francia sono da sempre ai vertici del calcio mondiale e di conseguenza il numero di appassionati praticanti, che cercano di emulare i propri beniamini, è altissimo.
Anche nei Paesi scandinavi il calcio è molto praticato, soprattutto a livello giovanile, poiché in Svezia e Norvegia l’importanza delle attività all’aria aperta è primaria nell’educazione dei ragazzi. In generale si può tranquillamente dire che la maggior parte delle nazioni europee hanno nel calcio lo sport di riferimento: soltanto i Paesi baltici sono esclusi da questo conteggio, in quanto storicamente legati al basket.
Il Sudamerica fucina di talenti
Anche per il Sudamerica vale il discorso fatto precedentemente, poiché Paesi come l’Argentina, il Brasile e l’Uruguay sono colossi del calcio mondiale; ovunque, dalle metropoli alle più piccole comunità rurali, il calcio è seguito e praticato, risultando quasi come un credo, una religione che merita rispetto, devozione ed amore, abbinata alla caratteristica fantasia sudamericana.
È quasi impossibile stabilire con certezza quanti siano i ragazzi che giocano a calcio perché letteralmente ogni angolo ospita partitelle improvvisate; spesso, è proprio per strada che gli osservatori più scrupolosi vanno alla ricerca di nuovi talenti, che possano ripercorrere le orme di giocatori leggendari come Messi e Ronaldo, cresciuti appunto con un pallone tra i vicoli cittadini.
Una curiosità sull’Uruguay: è la nazione più piccola, per numero di abitanti, ad aver vinto un Mondiale di calcio. La famosa “garra charrua” insita nell’animo uruguaiano è quindi applicata al calcio fin da giovani.
Le nuove frontiere del calcio mondiale
I Paesi tradizionalmente più forti dal punto di vista calcistico non sono tuttavia gli unici dove questo sport è largamente praticato. Grazie anche al recente lavoro dei Football Ambassadors, come Kakà, Henry o il nostro Alex Del Piero, nuove frontiere si sono aperte al calcio globale.
Gli investimenti cinesi, all’interno dei club internazionali e nazionali, hanno fatto sì che anche il pubblico asiatico si appassionasse ancora di più al calcio, aumentando il numero di praticanti in modo esponenziale.
Allo stesso modo l’Australia e gli Stati Uniti stanno vivendo una vera e propria “epoca d’oro” che, di riflesso, incide sulla diffusione del calcio tra i giovani, pronti ad affrontare un nuovo tipo di “football”.