Ma qualcuno di Martina Franca, per caso, ha parlato con Domenico Di Paola? Perché lui ieri, nel confronto (che è stato a quattro) fra i candidati alla carica di sindaco di Bari, confronto organizzato dalla fondazione Tatarella, ha detto, testuale, che Martina Franca richiederà di entrare nella città metropolitana di Bari.
Di Paola ha fatto questo ragionamento: la mobilità agevole deve essere estesa all’intera area della città metropolitana, valle d’Itria compresa, e dico valle d’Itria perché Martina Franca richiederà di entrare nella città metropolitana. Ora, è difficile che l’apparato decisionale di Martina Franca abbia in animo una cosa del genere, o perlomeno non è stata comunicata ai cittadini, dal sindaco o dai suoi più stretti collaboratori, qualcosa del genere. Certo, essere nell’area metropolitana significherebbe una serie di vantaggi e di essere comunque nel territorio centrale (dal punto di vista politico-amministrativo) della Puglia, ma, va ribadito, non sembra essere nell’agenda dell’attuale amministrazione comunale martinese, una scelta di questo tipo.
Dal punto di vista di chi, fra i dieci candidati, sarà nuovo sindaco di Bari, parlare di città metropolitana è un percorso obbligato: in virtù del recente provvedimento voluto da Renzi, fra le città metropolitane italiane c’è appunto il capoluogo pugliese e, fino a una apposita legge che disponga diversamente, il sindaco della città capoluogo sarà anche sindaco della città metropolitana. Nel caso di Bari, ne faranno parte 41 Comuni. Il quarantaduesimo, nelle parole di Domenico Di Paola, sarebbe Martina Franca. Però i diretti interessati, forse, non lo sanno.