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L’Unità, ultimo giorno. Ma non l’unico caso: la vicenda del Corriere del Giorno Gianni Svaldi, direttore della testata tarantina: "non è una crisi passeggera"

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L’Unità, ultimo giorno. L’Unità, ma non solo. Nel territorio pugliese, ad esempio, c’è il Corriere del Giorno, ad avere cessato le pubblicazioni. Abbiamo chiesto al direttore responsabile del Corriere del Giorno, un parere al riguardo. Di seguito:

Chi spera che la crisi dell’editoria sia qualcosa di passeggero e che si porterà via solo i giornali più piccoli e deboli economicamente rischia di fare la fine del dinosauro che si fermò a fissare la stella più lucente con sguardo sicuro di chi sa di essere il più grosso di tutti. L’onda d’urto che ha portato alla chiusura storici giornali italiani, tra questi il Corriere del Giorno, e che oggi soffoca quotidiani a tiratura nazionale come l’Unità e il Manifesto è destinata a non fermarsi davanti a una quanto mai ipotetica ripresa economica. L’errore più grande è dunque pensare che la chiusura di alcuni giornali possa assicurare la sopravvivenza di altri. L’altro è pensare che la crisi dei giornali sia legata solo a quella economica. I lettori persi dai quotidiani, semplicemente, hanno cambiato modo di dissetare la loro voglia di sapere: lo fanno gratis e con poco sforzo su facebook. Il popolare social network  dispensa pruriginose notizie e informazione allo stesso tempo e allo stesso modo. Di questo mix dove le notizie di Lercio (sito che sfrutta la credulità popolare per diffondere notizie surreali) scorrono allo stesso modo di quelle dei portali informativi legati ai grandi quotidiani se ne approfittano i cialtroni, gli ingenui dell’informazione e – più malignamente – i manipolatori del malcontento che  trattano e taroccano le immagini dei bimbi morti in guerra, degli incidenti stradali, come le casalinghe riciclano le foto di quando avevano 25 anni: allo stesso modo, senza pudore. Tanto sanno che nessuno chiederà loro conto. Provate, invece, a scrivere una corbelleria su un quotidiano e allora vedrete la fila di lettori incazzati e avvocati che sventolano richieste di risarcimento danni. La morte dei giornali alla lunga però non gioverà neanche a chi oggi, come Grillo, la auspica.  Negli anni Novanta rimasi sorpreso nel leggere una notizia: i ricercatori avevano scoperto come eliminare nel giro di pochi anni tutte le zanzare modificando il loro codice genetico. Tuttavia, nessuno si è mai preso la responsabilità di sterminare un’intera specie nonostante le migliaia di morti che le malattie trasportate dall’insetto causano ogni anno. Il motivo non era etico ma pratico: nessuno tra gli scienziati era riuscito a stabilire con esattezza cosa sarebbe successo eliminando dal pianeta una specie. Per Grillo e, in vero, anche per una sempre maggiore fetta di arco parlamentare e molti  italiani i giornali sono come zanzare, andrebbero eliminati. Non essendo di certo scienziati, nessuno di questi si è interrogato sulle conseguenze.




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