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Martina Franca: ristoratori e pubblici esercenti, “vogliamo chiarezza” Gruppo Horeca: in materia di norme e controlli

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Di seguito un comunicato diffuso dal gruppo Horeca di Martina Franca:

La pipì bagna il letto ed il culetto prende schiaffi! La saggezza contadina esprimeva così quando un bimbo faceva la pipì a letto e di conseguenza la mamma, di un tempo, sculacciava il bimbo perché non lo facesse più. Bimbo ancora inconsapevole dell’azione che metteva in atto!!
I ristoratori ed i pubblici esercizi di Martina Franca sono nella stessa condizione. Non siamo i responsabili della pandemia mondiale ma la colpa è ricaduta su di noi!!
Norme incomprensibili o perlomeno poco chiare, controlli asfissianti da parte delle autorità preposte, pressione psigologica a noi e soprattutto ai nostri clienti che hanno paura ad uscire.
Gruppo Ho. Re. Ca. MF aps, la maggior parte dei pubblici esercizi e ristoratori di Martina Franca si sono coalizzati in una associazione facendo rete con altre realtà simili di Grottaglie, Polignano a Mare e Bari rendendosi conto che l’Italia non è mai stata uguale e non lo è neanche in questa situazione. Interpretazioni delle norme diverse da paesi a paesi, magari della stessa provincia.
VOGLIAMO E PRETENDIAMO CHIAREZZA!
Altri ristoratori di altri paesi non hanno modificato di un millimetro lo stato dei locali del precovid, a Martina Franca abbiamo chiamato una “Task force” di geometri, ingegneri, architetti e consulenti di tutti i settori per riaprire in sicurezza per noi e soprattutto per fornire sicurezza e fiducia ai nostri clienti, che sono il nostro futuro.
Il risultato: maggiori controlli da tutte le autorità preposte! E’ una normalità per noi essere controllati ed è giusto che si verifichi che lavoriamo nelle condizioni ottimali e forniamo sicurezza ai nostri clienti, senza esagerare! La categoria applica, da sempre, dei protocolli Haccp rigidi, siamo dei professionisti, non siamo imprenditori improvvisati.
Abbiamo le “spalle larghe” che si stanno stancando a mantenere il peso delle attività e quello che ci fa più male è lasciare i nostri collaboratori a casa, che abbiamo formato negli anni. Hanno famiglia e se non dovessero rientrare a breve incrementeranno l’esercito dei percettori di reddito di cittadinanza o altri sussidi messi in campo per tutti i dipendenti, meno che per le partite iva. Molti di noi vanno nella stessa direzione!
Siamo realisti e sappiamo che non avremo niente, oltre ai prestiti che non potranno ricevere tutti, perlomeno metteteci nelle condizioni di lavorare e creare reddito per noi, le nostre famiglie ed i nostri dipendenti.
La movida? Un gruppetto di ragazzi distribuiti su alcuni locali sarebbe il problema? I gestori si sono organizzati per mantenere il distanziamento sociale. Il resto del paese e gli altri locali vuoti nessuno li vede?
Controlli certamente si, asfissianti no! Chiarezza e coordinamento della normativa in atto. Accoglieremo sempre con un sorriso tutti che è la nostra caratteristica.

 

LONA


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