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Martina Franca: caos riprese del consiglio comunale. Consigliere chiede che si faccia qualcosa

Leggieri

Di seguito il testo della lettera inviata dal consigliere comunale Aldo Leggieri al presidente del consiglio comunale Donato Bufano:

Egregio Presidente del Consiglio,

come più volte sollecitato, informalmente dal sottoscritto, e dai gruppi consiliari nelle sedi formali, nelle loro espressioni e nelle loro composizioni, ormai ad un anno e mezzo dall’insediamento dell’Amministrazione comunale,

su istanza dei cittadini, Le rinoltro la richiesta di intervenire definitivamente per la stipula di una convenzione e/o attraverso le procedure dell’ avviso pubblico, previste dalla normativa, e/o mediante l’istituzione di un regolamento che disciplini la diffusione delle riprese audiovisive circa i lavori e le attività svolte nelle sedute consiliari.

Come abbiamo sepre sostenuto, il Comune, in toto, deve perseguire finalità di trasparenza, pubblicità, imparzialità ed efficacia dell’azione amministrativa. Bene.

Credo, quindi, che sia un atto dovuto per una buona Amministrazione, nel solco anche della partecipazione della nostra comunità alle decisioni politico-amministrative che vengono discusse, confrontate e prese nella massima assise consiliare. Un dovere e un diritto democratico verso i cittadini che si vogliono informare, ormai non più procrastinabile. E per un esercizio di cronaca in nome dell’etica pubblica e della deontologia professionale per tutte le agenzie di informazione locale che praticano un servizio pubblico.

Inoltre sarebbe opportuno affiggere, nelle piazze o negli spazi principali della città, come per esempio, piazza XX Settembre, piazza Umberto, piazza Plebiscito, villa Garibaldi, piazza D’Angiò, villa Carmine, piazza Pagano, piazza Crispi, piazza Marconi, dei cartelloni riportanti, in perfetto stile albo pretorio, gli ordini del giorno che vengono affrontati in sala consiliare. Per dimostrare coerentemente che Martina è una città aperta e che gli amministratori comunali hanno la sensibilità e la consapevolezza di dare dei segnali di cambiamento tangibili. Anche su questo terreno.

Auspicando, pertanto, che si ponga in essere tutto quanto previsto dal Suo ruolo e nella Sua funzione, e che si intervenga ad un, se mi permette, banale adempimento, peraltro sempre esercitato nelle precedenti amministrazioni civiche,

Le formulo i miei più vivi ringraziamenti di pronto recepimento della presente.

Fa benissimo il consigliere comunale a sollecitare un provvedimento di questo genere. Fra l’altro, proprio la seduta consiliare in cui era in discussione il tributo Tares, niente tv a riprendere e, soprattutto per le opposizioni, è stato motivo di lamentela. Ma la medaglia ha due facce: quella dell’interesse dell’amministrazione è stata descritta dal consigliere comunale. C’è invece la faccia della medaglia relativa alle tv e alla condizione che esse vivono: oggi come oggi, mandare un operatore a fare una ripresa integrale di una seduta consiliare in qualsiasi contesto, ha un costo che, per le emittenti, è spesso insormontabile. Nessuno ha mai notato che anche i tg più prestigiosi, nel contesto regionale, hanno sempre le stesse facce? Si sta tagliando tutto: tecnici, giornalisti. Le spese sono eccessive. E una seduta consiliare è una spesa. Il sistema radio-tv, mai come nel caso delle riprese e delle messe in onda di appuntamenti istituzionali, è sul filo del rasoio fra il dualismo irrisolto di servizio e mercato. Si tratta di servizio pubblico televisivo da fare comunque? O siccome, le tv sono nel mercato e se le spese sono eccessive occorre tagliare, si taglia anche la ripresa di un avvenimento istituzionale? La convenzione può andare benissimo, a patto (ritiene il sottoscritto) che poi la diffusione avvenga nel contesto della comunicazione pubblica: ovvero nel sito istituzionale del Comune. E da lì le tv e le radio che vogliono, prendono quello che vogliono e mandano in onda quello che vogliono, nella loro più piena autonomia. Il problema, poi, è deontologico per i giornalisti. Che faccio, se l’amministrazione comunale che ha dato la convenzione alla tv per cui lavoro fa una cappellata, io lo dico? E la mia tv come la prende? Ovviamente la risposta, per un giornalista, è perfino banale. Ma potrebbe non coincidere con il pensiero dell’editore. Ecco perché è necessario, sì, favorire la diffusione massima dei provvedimenti, ma che il Comune lo faccia attraverso quello che ha in casa. Ovvero, il sito istituzionale. Questo il parere del sottoscritto.  Il consigliere comunale ha fatto benissimo a sollevare la questione, che va risolta tenendo conto di quanto è complicata. (agostino quero)

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1 Comment

  1. E’ sufficiente visitare il sito del comune di Andria per comprendere che sono anni luce avanti a quello di Martina. Le sedute di Giunta e quelle di Consiglio Comunale sono visibili in diretta e successivamente quando si vuole e quante volte si vuole. Non sperperano soldi pubblici. Basta essere al passo con i tempi. Ritengo che sia giunta l’ora anche per Martina…

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