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Martina Franca: preventivo 2013, la relazione dell’assessore

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Di seguito la relazione al preventivo 2013 del Comune di Martina Franca, resa in consiglio comunale dall’assessore Lorenzo Basile:

RELAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2013

 

Non è affatto semplice illustrare un bilancio di previsione il 28 novembre dell’anno in corso quando sono stati spesi gli 11/12 della spesa.

Una forzatura contabile, oserei dire, considerato che sostanzialmente si porta all’attenzione dell’assise comunale un consuntivo. In queste condizioni, quindi, un mero atto dovuto per legge.

 Mortificante, sotto certi aspetti, perché presentare un preventivo a fine anno significa ignorare quello che dovrebbe essere il percorso di un Ente locale, vale a dire  pianificare e  programmare. Più volte, già da dicembre dello scorso anno con il Sindaco, la Giunta e la maggioranza si erano organizzati degli incontri per discutere e pianificare il bilancio 2013, onde evitare di trovarci nella stessa situazione del 2012 anno in cui, come ricorderete, abbiamo approvato il previsionale a fine ottobre.

Con il presidente della Commissione Bilancio si erano predisposti incontri specifici, settore per settore, al fine di produrre uno sforzo che ci consentisse di chiudere lo schema  in tempi ragionevoli. Operazione vana, impossibile, un’utopia.

L’ingorgo normativo e legislativo, il proliferare di circolari, decreti spesso sovrapposti e in conflitto tra loro hanno impedito di avere un quadro non dico chiaro, ma quanto meno sufficientemente chiaro per poter avere contezza delle entrate, criterio imprescindibile sul quale si può  costruire uno schema di bilancio di previsione.  Una legislazione schizofrenica, quindi, mascherata da quel fumoso e confuso percorso chiamato federalismo tradito in realtà dalla logica dello scarica barile.

Basti pensare alle due grandi leve fiscali, introdotte con il DL201/2011 che hanno e stanno fortemente condizionando le scelte degli Enti locali, vale a dire l’IMU e la TARES. La prima che nel frattempo è stata semi-abolita, ma che nel contempo cresce a causa dell’aumento dei moltiplicatori sugli immobili delle  imprese.

 Imprese e attività commerciali che, ritengo opportuno sottolineare,  si sobbarcano il 41% dell’IMU complessiva.  Un’imposta che nel giro di due anni dall’entrata in vigore ha subito ben 15 modifiche, o la variante sui servizi della TARES che avrebbe dovuto finanziare con i 30 centesimi a metro quadro i servizi indivisibili dei Comuni, ma che invece andrà direttamente nelle casse dello Stato.

Tutto mentre si resta  in attesa, ma anche qui si naviga ancora nel buio, dell’entrata in vigore della nuova TRISE, della quale ad oggi non è ancora chiaro quali saranno i criteri per la sua applicazione. C’è sicuramente parecchio di eccentrico nella politica sulla casa da quando la stessa è finita nei pensieri della politica. Una politica che si è sforzata di ricorrere a soluzioni tampone, dimenticandosi di quelli che dovrebbero essere gli obiettivi. Verrebbe da chiedersi a cosa servono le tasse sulla casa, forse a sanare i conti statali in crisi? Ragione per cui  è stata anticipata l’introduzione dell’IMU?, Oppure a finanziare i Servizi Sociali? Obiettivo a cui, almeno nella teoria, tenderà la TASI?.

 Di tasse sulla casa se ne parla da due anni, ma mai è arrivata una risposta definitiva. E dopo un lungo periodo speso nel nome di un federalismo più declamato che ragionato, abbiamo assistito ad una decisa svolta centralista sull’IMU e per certi aspetti anche sulla TARES. Svolta centralista che oggi viene messa nuovamente in discussione con l’introduzione della TASI. Ma sarà davvero così? Ci sarà questa svolta federalista tanto propagandata e che lascerà ampi margini di manovra ai comuni che potranno finalmente decidere come far pagare? Applicando principi e criteri basati sull’equità?. Stando a quelle che sono le ipotesi oggi al vaglio del Governo, in realtà con l’aliquota più alta sulla prima casa la TASI non finirà che per essere una fotocopia dell’IMU. E che dire della nuova TARI (che sostituirà nel 2014 la componente sui rifiuti) che secondo stime di Confcommercio produrrà aumenti fino al 600% su alcune tipologie di attività commerciali?. Quali sono i vantaggi si questa nuova imposta rispetto alla TARES?. Quale sforzo sta facendo questo governo per stabilire criteri di equità?. Nel frattempo emerge l’ennesima novità in termini di acronimi. Dopo la TRISE, la TASI, la TARI, il TUC si materializza, lunedì 24 novembre, l’ennesimo sforzo di fantasia da parte del governo  con l’esordio della IUC (imposta unica comunale). Se chi ci governa avesse sfornato provvedimenti chiari e di reale sostegno alla crescita con lo stesso ritmo con il quale ha sfornato acronimi probabilmente si sarebbero risolti la metà dei problemi di questo paese.

 Forse è arrivato il momento in cui ci sia una vera svolta federalista ma con regole e norme chiare, solo in questo modo gli Enti locali saranno in grado di poter gestire la fiscalità locale in tutte le sue sfaccettature, assumendosi le responsabilità davanti ai cittadini. Ma nel frattempo ci troviamo davanti a domande davanti alle quali a tutt’oggi non abbiamo risposte; mentre, di certo, c’è solo la maxi stretta ai conti locali con un taglio di 16 miliardi di euro tra il 2007 e il 2013. L’auspicio è che chi ci governa riveda con estrema attenzione le scelte che incideranno in maniera determinante sul futuro della fiscalità locale. Auspicio che si spera non si concretizzi, come è accaduto quest’anno, che per abolire la secondo rata dell’IMU sulla prima casa, si è deciso per la moltiplicazione degli acconti  IRES e IRAP su banche e assicurazioni, il probabile aumento di 2 o 3 punti percentuali degli acconti IRES e IRAP per le imprese e il rialzo sulle accise della benzina. E il prossimi anno? Cosa accadrà?. E’ andando a colpire le imprese già sottoposte ad una tassazione tra le più alte d’Europa che si risollevano le sorti di un Paese?. E’ quasi azzerando i fondi per le politiche sociali che si va incontro alle esigenze della fasce più deboli considerando la crescita smisurata delle situazioni di disagio e di povertà?.

Di certo le politiche economiche che il governo sta portando avanti avrebbero bisogno di una vera svolta che si avvii a agire su quelli che sono i maggiori ostacoli alla crescita, a cominciare dalla riduzione del cuneo fiscale e ad una politica che miri allo sviluppo e agli investimenti, in primo luogo, delle risorse umane.

Tornando alle questioni legate al bilancio, se fossero state solo le incognite e le incertezze di questo anno legate all’IMU e alla TARES,  con uno sforzo in più avremmo anche potuto pensare di anticipare la discussione sull’approvazione del bilancio di previsione magari correndo qualche rischio, ma quanto meno dando lo strumento fondamentale per il corretto svolgimento dell’attività di una amministrazione. Ma il buio e la confusione hanno  regnato sovrane anche su altri aspetti  chiave che da quest’anno incidono in maniera determinate sulle entrate locali, a partire dal Fondo di Solidarietà che, istituita con la legge di stabilità del 2012, ha sostituito il fondo di riequilibrio. Ebbene il Ministero avrebbe dovuto emanare il provvedimento di ripartizione del Fondo entro aprile del 2013 dando quindi la possibilità ai comuni di avere uno strumento contabile sul quale lavorare, ma nella sostanza solo il 29 ottobre scorso il Ministero ha prodotto la ripartizione di questo Fondo, mettendo in seria difficoltà molti comuni che avevano stilato i propri Bilanci su risorse che,  in molti casi, dovranno in realtà restituire.

Un quadro complessivo caratterizzato dall’irresponsabilità e che ha spinto molti comuni a compiere disperate manovre di finanza locale, come quella, ad esempio, a seguito dell’introduzione del DL35 che ha stabilito la sospensione della prima rata dell’IMU, di aumentare l’aliquota sulla prima casa al massimo confidando nelle maggiori compensazioni da parte del Ministero, per scoprire, notizia dei giorni scorsi, che le compensazioni riguarderanno il gettito  con le aliquote relative al 2012.  O spingendo molti sindaci, circa 1/3 dei comuni italiani che, sempre a seguito del citato decreto 35, hanno portato le aliquote sulle seconde case al massimo giustificando ai propri cittadini questa decisione proprio a causa delle incertezze legate alla sospensione del pagamento dell’IMU sulla prima casa.

Una irresponsabilità di fondo che si è palesata anche in sede di conversione del DL/102, convertito in legge a fine ottobre, nel quale alcuni parlamentari hanno presentato degli emendamenti a dir poco discutibili, a cominciare dalla possibilità da parte dei Comuni di rimanere con il regime TARSU anche nel 2013. Ebbene  il fatto stesso che ad ottobre, con la spesa già impegnata, vengano presentati, e cosa ancor più grave approvati, simili provvedimenti è la prova lampante di quanto spropositatamente lontano e ignaro è lo Stato su quel che significa amministrare un Ente locale già sottoposto a quell’insopportabile vincolo che si chiama Patto di Stabilità.

Per poi, solo qualche giorno dopo, fare ancora dietrofront sull’effettiva possibilità di tornare in regime TARSU, in quanto, secondo una nota del sottosegretario alla finanze 13 novembre scorso, chiarisce che, cito testualmente, “non si possa ripristinare sic et simpliciter i regimi di prelievo sui rifiuti espressamente abrogati e quindi la deroga consente solo di determinare costi e tariffe sulla base dei criteri 2012.” Nota che ha mandato ancor di più in confusione quelle amministrazioni che avevano deciso di ripristinare la TARSU aumentandola, comunque, con percentuali che vanno dal 18% al 25%, percentuali alle quali, ovviamente, va aggiunto il 10% dell’addizionale ex ECA abolita con l’introduzione della TARES. Ma le sorprese non finiscono qui, infatti solo solo quattro giorni dopo, e precisamente il 18 novembre l’ennesimo  intervento da parte del Ministero che ipotizza l’impossibilità, nonostante la frenata del Governo, di vietare l’opzione del ritorno alla TARSU ma senza alcuna indicazione chiara, ma, addirittura, dando la possibilità ai comuni di scegliere tra sei, sottolineo sei, prelievi diversi lasciando nella più totale confusione gli uffici di ragioneria ed, ovviamente, gli amministratori. 

Tutto questo mentre continuano a non vedere la luce il 65% dei decreti attuativi delle riforme Monti – Letta stabiliti dai vari pacchetti normativi succedutosi in questi anni tra i quali: il SALVA ITALIA, IL CRESCI ITALIA, SEMPLIFICAZIONI, SEMPLIFICAZIONI FISCALI, LAVORO, SPENDING REVIEW, SVILUPPO, PAGAMENTI PA, DECRETO DEL FARE, VALORE CULTURA. Senza tralasciare  che rimangono ancora nell’ombra alcune tra le più importanti riforme paventate, a partire dall’arabe fenice dei cosiddetti fabbisogni standard che dovrebbero sostituire i parametri fino ad oggi utilizzati, vale a dire quelli dei costi storici e, di recente, dei consumi intermedi.  

Ho ritenuto fosse necessario fare una breve sintesi dell’evoluzione normativa di questi ultimi anni, utili a comprendere in quali condizioni gli enti locali hanno dovuto agire e predisporre la propria attività amministrativa.

Il Bilancio di previsione 2013 si è quindi basato sostanzialmente su quattro aspetti fondamentali:

1) L’introduzione della TARES che ha stabilito la copertura integrale dei costi del servizio sui rifiuti;

2)  l’abolizione dell’IMU sulle prime case con le compensazioni attribuite dal Ministero sui quali, in merito alla seconda rata, siamo ancora in attesa di sapere quando ci sarà l’effettivo trasferimento ai comuni;

3) l’abolizione del fondo di riequilibrio e l’attivazione del Fondo di Solidarietà comunale;

4) i tagli stabiliti dalla spending review e l’ azzeramento dei trasferimenti erariali.

Particolare attenzione va riservata ai tagli che il nostro Ente ha subito a partire dai 4.107.000,00€ del fondo di riequilibrio, al 1.559.833€ dell’IMU relativa agli immobili di categoria D che quest’anno è riservata allo Stato.  Inoltre, a questi tagli significativi, il nostro Ente contribuirà con 1.263.562€ al Fondo di solidarietà nazionale. Complessivamente, quindi, l’Ente perde risorse per 6.930.445€.

 Le minori entrate, rispetto al previsionale 2012, si sono compensate con l’introito complessivo dell’IMU, ad esclusione della categorie D,  che ci consentono di iscrivere nel previsionale risorse per 13.862.520€ (nel primo e secondo titolo dell’entrata) rispetto ai 9.230.000€ del previsionale 2012.  Ulteriori 1.200.000€ sono stati risparmiati con le risorse che fino allo scorso anno venivano impegnate per la copertura del costo del servizio sui rifiuti pari a 1.200.000€. Ma queste maggiori entrate e risparmi di spesa non ci consentivano di compensare le minori entrate. Pertanto  i 1.097.000€ circa di sbilancio sono stati recuperati attraverso dei tagli alla spesa, alle risultanze dovute a  accertamenti ICI/IMU per complessivi 1.500.000€ e agli accertamenti TARSU per la stessa cifra. Ulteriori risorse sono state ricavate dalla previsione di maggiori entrate per la tassa sull’occupazione di spazi e aree pubbliche e dall’imposta comunale sulla pubblicità e sui relativi accertamenti. Infine si è rivelata lungimirante la scelta di estinguere il mutuo con la Banca Cooperativa di Alberobello che ci ha consentito di risparmiare ulteriori risorse con le quali abbiamo compensato lo sbilancio rimanente.

Manovra, quindi, che si è focalizzata su maggiori accertamenti e su risparmi di spesa. Pertanto sono rimaste invariate le aliquote IMU rispetto allo scorso anno, che sono rimaste al minimo stabilito dalla legge, 4 per mille sulle prime case, e al 9.1 sugli altri immobili. Ritengo opportuno ricordare, come ho avuto già modo di affermare, che già all’indomani dell’approvazione del DL/35 un terzo dei Comuni aveva portato le aliquote al massimo e, aggiungo, notizia apparsa sulla stampa specializzata,  che l’IMU con le ultime delibere delle settimane scorse approvate sono state portate al massimo dalla metà dei comuni. Mentre, ancora ad oggi 26 novembre, nessuna certezze è all’orizzonte sulla copertura della seconda rata dell’IMU di dicembre. Senza copertura è quanto meno logico chiedersi quando le risorse saranno inviate agli Enti locali.  Considerate quelle che è la situazione socio – economica che stiamo vivendo abbiamo lavorato al fine di scongiurare qualsiasi ritocco alle aliquote già in vigore. Stesso sforzo è stato fatto per evitare aumenti sui servizi a domanda individuale (in particolare trasporto pubblico e refezione scolastica)che colpiscono le soprattutto le famiglie , garantendo comunque la puntuale partenza sia del servizio di trasporto pubblico, che della refezione scolastica. Invariata anche l’aliquota IRPEF e le tariffe sulla pubblicità e le pubbliche affissioni e la tassa sull’occupazione del suolo pubblico.

In merito alle Entrate riscontriamo dallo schema di bilancio redatto dall’ufficio di ragioneria introiti per i primi tre titoli pari a 38.904.792€, con un significativo aumento rispetto allo scorso esercizio dovuto alle maggiori entrate dell’IMU e all’applicazione della TARES. Mentre 15.327.222€  sono le entrate e le spese del bilancio investimenti. Un cenno è doveroso in merito all’anticipazione di Tesoreria deliberato dalla Giunta municipale per un importo pari a 9.243.420€. Anticipazione sulla quale, a causa delle incognite sui trasferimenti statali dell’IMU della rata di giugno, il Ministero ha dato la possibilità ai comuni di aumentarla da 3 ai 5 dodicesimi del consuntivo 2011 relativo ai primi tre titoli delle entrate. Anticipazione della quale, ad oggi, l’Ente non ha usufruito e sulla quale pertanto non si stanno pagando interessi.

Entrando nello specifico dell’imposizione fiscale, in merito all’IMU sono rimaste invariate le aliquote rispetto al 2012, quindi il 4 per mille sulle prime abitazioni e il 9.1 per mille sugli altri immobili. Permane l’esenzione per i terreni agricoli. Il gettito previsto per l’IMU è pari, relativamente al primo titolo delle entrate, a 11.320.000€. relativamente alla TOSAP il gettito previsto è pari a 230.000€.  290.000€ quello relativo all’imposta sulla pubblicità e le pubbliche affissioni. Per entrambe le imposte non sono stati previsti aumenti per l’esercizio in corso. La TARES, entrata in vigore con il DL201/2011 coprirà da quest’anno l’intero costo del servizio dei rifiuti. Va ribadito che i 30 centesimi a metro quadro, inizialmente previsti per finanziare i servizi indivisibili del Comune, per il 2013 andranno direttamente allo Stato. Invariata anche l’addizionale IRPEF per la quale si stima un gettito di 3.330.000€.

La spesa corrente per l’esercizio in corso relativa al primo titolo è pari a 40.366.934,61€. Da sottolineare come le percentuali più significative riguardano i settori dell’Amministrazione, gestione e controllo (35,94%), Territorio e Ambiente (27,14%) e il Settore dei Servizi Sociali (15.24%).

Importante rilievo riveste la spesa per il personale, la normativa vigente, a partire dalla Legge 296/2006, ne prevede la graduale riduzione delle spese. Stabilendo , d’altronde, la possibilità, con la legge di Stabilità 183/2011, di utilizzare il 40% delle risorse rinvenienti dai pensionamenti dell’anno precedente per nuove assunzioni. Pertanto si prevede un costo complessivo per il personale pari a 8.201.708,87€ rispetto agli 8.313.349€ del previsionale 2012.

Rispettati inoltre i limiti e le riduzioni previsti dalla norma per le spese di rappresentanza, sponsorizzazioni, missioni, formazione e spese per automezzi.  Da evidenziare anche i 3.600.000€ circa utilizzati per spese in conto capitale.

Per quel che concerne l’avanzo di amministrazione , sono stati finanziati capitoli del titolo primo per complessivi 3.505.887€, afferenti a interventi per servizi indifferibili  e famiglie numerose, la Cisa, il debito del consorzio dei Trulli, e ai fondi di svalutazione crediti. 2.329.932€ è invece l’avanzo applicato al titolo secondo che vanno a finanziare, tra gli impegni più significativi,  diversi capitoli dei lavori pubblici per 1.872.264€ e 387.668€ per restituzione oneri concessori.

Un cenno è opportuno fare in merito ai vincoli imposti dal Patto di Stabilità che per il nostro Ente quest’anno ha previsto un saldo obiettivo pari 2.611,00€.  Vincoli imposti dalla norma che incidono fortemente sull’autonomia degli Enti locali in termini di spesa.  A questo proposito è opportuno fare una breve riflessione sulle discrasie che stanno caratterizzando le normative europee e nazionali. Infatti se da un lato l’Europa obbliga, pena sanzioni, i pagamenti alle imprese da parte delle P.A. entro limiti ben definiti, dall’altro non solo non  allenta la morsa del Patto di Stabilità, ma, notizia di venerdì scorso, il consiglio dei Ministri delibera un ulteriore inasprimento del Patto di Stabilità per gli Enti locali per il 2013 per 490 milioni di euro. Sempre nell’ambito del Patto di Stabilità va inoltre aggiunto che la Regione Puglia non ha attivato per quest’anno il cosiddetto patto verticale  incentivato che permette ai comuni di aprire spazi finanziari finalizzati al pagamento di spese in conto capitale. Ed inoltre rispetto al 1.600.000€ richiesto al Ministero per la stessa ragione, abbiamo appreso proprio nei giorni scorsi che gli spazi assegnati al nostro Ente sono appena 27.000€.

Un bilancio di previsione caratterizzato da numerose criticità, e lo dico con estrema franchezza, ed il fatto stesso di portarlo in Consiglio a fine anno ne è la prova lampante.

Ma nonostante l’amministrazione si sia mossa in quadro assolutamente inadeguato per garantire una efficiente pianificazione e programmazione, sono stati numerosi gli sforzi fatti per rispettare gli impegni presi con i cittadini ed in sede di approvazione degli indirizzi generali di governo. Perché è da essi che dobbiamo partire per valutare l’azione di governo.

 A partire dal rafforzamento e dall’implementazione del personale degli uffici comunali. A tal proposito sono state espletate con la massima celerità possibile, considerati i tempi biblici della burocrazia, le procedure di mobilità che ci hanno consentito di stabilizzare alcune posizioni in particolare nell’area tecnica e nella Polizia municipale. Sono in atto, ed ormai in via di conclusione, i concorsi per il dirigente dello sviluppo territoriale, dei Vigili Urbani e per  geometri. Sempre in merito all’area tecnica abbiamo sbloccato il concorso per i geometri bandito nel 2010 e che era stato sospeso a causa di gravi irregolarità procedurali e rimasto in attesa che qualcuno ponesse la parole fine ad una situazione mortificante soprattutto per coloro che a quel concorso avevano partecipato. In questi giorni, inoltre, è stato dato il via libera ai concorsi per la copertura dei dirigenti per i Lavori Pubblici, gli Affari generali e per un posto di istruttore amministrativo. Concorsi conseguenziali  alla conclusione delle procedure di mobilità. Stiamo rafforzando l’ufficio tributi con la finalità, prioritaria, di internalizzare tutte le attività afferenti i tributi locali.   Nel frattempo, grazie anche al lavoro della commissione preposta, si sta lavorando ad un nuovo assetto della macchina amministrativa che punti, come primo obiettivo, alla riduzione delle posizioni dirigenziali e ad una riorganizzazione complessiva.

Particolare attenzione merita il capitolo dei Lavori Pubblici che si sono concentrati principalmente, e  devo dire con successo, al reperimento di risorse regionale, basti pensare che dopo i lavori di efficentamento energetico effettuati su alcuni plessi, Grassi e Marconi, abbiamo ottenuto finanziamenti per quasi 2.500.000€ per interventi di risparmio energetico per la scuola Chiarelli, la Battaglini e la Giovanni XXXIII. Ulteriori finanziamenti sono stati ottenuti per l’ammodernamento delle strade rurali pubbliche, per il recupero dell’area ex OMNI,  per la ristrutturazione di impianti sportivi, per la riconversione dell’ex istituto Archimede, per la videosorveglianza. A cui vanno aggiunti i lavori in corso del parcheggio di Viale Europa e la sistemazione di numerose tratti della rete viaria a partire da via De Gasperi. Mentre sono in atto anche le procedure per i progetti finanza relativi alla pubblica illuminazione, al cimitero e al canile.

Importanti finanziamenti sono stati ottenuti grazie, all’impegno del settore dei servizi sociali, sui piani di azione e coesione che si rivolgono ad interventi a favore di anziani e minori, pari a circa 1.000.000€.  Oltre ad ulteriori finanziamenti che proprio in questi giorni, e torneremo in consiglio per l’approvazione, ottenuti sui fondi per le non autosufficienze,  sul fondo nazionale per le politiche sociale e sul fondo globale socioassistenziale. Senza contare l’inteso lavoro svolto su temi importanti quali il volontariato e l’assistenza alle famiglie, considerato anche il crescente stato di disagio.  Un plauso merita anche il lavoro svolto da tutti i protagonisti che hanno portato a termine l’iter per l’elezione del consigliere straniero.

Una menzione  anche al lavoro che si sta svolgendo per l’ambiente. A partire dai numerosi finanziamenti ottenuti per la bonifica di discariche abusive. All’attenzione con la quale si affrontando il problema dei problemi che è quello del servizio dei rifiuti che, voglio, ricordare è stato fortemente condizionato dall’entrata in vigore delle nuove normative nazionali e regionali in termini di servizi pubblici locali. E un cenno  merita la “battaglia” che si sta conducendo per arginare il fenomeno del randagismo nonostante in bilancio sono state previsti maggiori impegni in questa direzione. Ma il problema del randagismo va sicuramente affrontato in maniera strutturale, a partire dall’esigenza di prevedere alla costruzione di un nuovo canile.

Abbiamo finalmente reso fruibile il centro servizi che auspichiamo, in attesa dell’ok del ministero, possa davvero rappresentare un incubatore di imprese. È ormai anche in dirittura d’arrivo il nuovo Piano comunale delle pubblicità e delle pubbliche affissioni, dopo un intenso lavoro di concertazione svolto in questi mesi. Si sono prodotte numerose iniziative finalizzate alla promozione dei nostri prodotti enogastronomici anche con risvolti a livello nazionale. Sono state previste in bilancio, auspicando che ci siano i tempi tecnici, le somme per la realizzazione del piano comunale del commercio che rappresenta una delle priorità che le associazioni di categoria hanno da sempre sollecitato.

Importanti anche i risultati conseguiti nel campo della cultura e del turismo, ambiti fondamentali da curare e tutelare vista la vocazione turistica che la nostra città ha nel suo DNA. Non è stato facile riuscire a organizzare eventi, spalmati su quasi tutto l’anno, con le risorse disponibili. Benché riteniamo che in un ottica di sviluppo e di crescita, visti anche i  conseguenziali riflessi occupazionali, sarà necessario porre in essere ogni sforzo possibile per alimentare questo settore che deve saper creare sinergie tra il pubblico e il privato. E confortanti sono i dati  della scorsa estate, che vedono la nostra città tra le protagoniste assolute in termini di flusso e di presenze turistiche.

Importanti anche le iniziative nel campo dell’istruzione, con il piano sul dimensionamento scolastico adottato in Consiglio la settimana scorsa. L’istruzione che deve  essere sempre al centro dell’attenzione di un’amministrazione, ragione per cui, pur con sacrifici, abbiamo ritenuto inopportuno aumentare le tariffe sulla refezione e sul trasporto pubblico la cui copertura, in base percentuale, è la più bassa della provincia.

Importanti anche gli interventi effettuati sul piano della sicurezza e della viabilità, grazie anche all’impegno del corpo di Polizia municipale che, nonostante, la carenza di organico sta operando con intensità e abnegazione. Decisivo anche il lavoro che si sta svolgendo per valorizzare il patrimonio comunale, nonostante le numerose criticità. Dopo l’approvazione del piano delle alienazioni siamo in attesa che l’ufficio emani gli atti conseguenziali affinché gli effetti prodotti da queste alienazioni possano avere effetti positivi per la collettività.

Una nota a parte merita la situazione del contenzioso che rappresenta una delle principali problematiche di questo Ente per tutta una serie di ragioni storiche. Questa amministrazione si sta facendo carico di tutta una serie di situazioni rimaste sospese negli anni, a partire dal contenzioso con la Cisa, dal parcheggio di via Bellini e molti altri.

Tutte iniziative e interventi posti in essere dai vari assessorati e sui quali i colleghi potranno, eventualmente, dare ulteriori chiarimenti in merito.   

Infine un plauso al lavoro che il Sindaco sta portando avanti su questioni importanti  a partire dalla rigenerazione urbana che rappresenterà in futuro, in termini di pianificazione e programmazione, una delle operazioni più importanti in una ottica di crescita e sviluppo sostenibile.  Oltre a ringraziarlo per l’intenso lavoro che quotidianamente svolge, senza risparmiarsi  e garantendo a tutti noi il massimo apporto.

Un ringraziamento anche al presidente e ai componenti della commissione bilancio per il lavoro svolto, ed un a tutti gli uffici, a partire da quello di ragioneria, che hanno intensamente lavorato nonostante le oggettive difficoltà che si sono materializzate durante l’anno.  Un ringraziamento anche ai collegio dei Revisori di conti.

Infine ho volutamente lasciato per ultima una problematica che investe l’interno Paese ed in particolare le regioni del sud Italia. I dati emersi nei giorni scorsi non sono incoraggianti. Sappiamo tutti che oggi la mancanza di lavoro è la piaga principale per i giovani e non solo. Ai nostri livelli non è possibile risolvere questo problema esclusivamente in termini contabili, ma creando opportunità e sostegni attraverso politiche di sinergia con le imprese sulla formazione e occupazione, e con il sistema bancario per l’accesso facilitato al credito. Ma questi interventi non possono avere la giusta attenzione, ne probabili  o possibili soluzioni se, a livello centrale, non si attivano politiche serie e mirate che favoriscano il  sostegno alla formazione, l’accesso facilitato al credito, la riduzione della pressione fiscale. I problemi relativi alla mancanza del lavoro, al disagio, alla povertà, all’indigenza non si risolvono con i contributi una tantum , ma con politiche che mettano finalmente al centro i cittadini e il loro diritto al lavoro e all’occupazione e che non possono essere garantite dalle esigue risorse della fiscalità locale, ma che hanno l’esigenza di partire da interventi strutturali e che non possono certo essere garantiti dalle comunità locali.

Questi sono anni non facili, nei quali amministrare diventa un’impresa ardua, difficile per chiunque. Pertanto l’appello che rivolgo all’intera Assise comunale è di agire e  operare con la massima sintonia e sinergia possibile, pur nelle differenti prospettive. Perché, al di là di ogni visione politica, ritengo che noi tutti, amministratori e non, cittadini e imprese  ci siamo resi conto che il giorno più facile è sempre ieri.

LONA


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2 Comments

  1. L’assessore pensa per caso che i martinesi siano con l’anello al naso? Si facesse un giro su internet per vedere quanti comuni hanno approvato il bilancio entro il 30 giugno scorso altro che utopia. L’assessore farebbe meglio a stare zitto visto che i conti non li sa fare. Dopo lo sconcertante errore sull’aliquota IMU dell’anno scorso e quello peggiore delle tariffe Tares sulle utenze domestiche per cui le famiglie con sei componenti con un’abitazione di cento metri devono pagare oltre trentamila euro all’anno, dalla sua relazione si capisce che i conti non li sa fare. ad un certo punto afferma “Pertanto i 1.097.000€ circa di sbilancio sono stati recuperati attraverso dei tagli alla spesa, alle risultanze dovute a accertamenti ICI/IMU per complessivi 1.500.000€ e agli accertamenti TARSU per la stessa cifra.” 1.500.000 + 1.500.000 fanno tre milioni, al comune di Martina servono tre milioni per coprire uno sbilancio di 1.097.000? Vai a vedere che (commento moderato in questa parte) ci sta nel bilancio. Andate a casa che è meglio avete fatto solo aumenti e dimostrate che non sapete fare nemmeno i conti della serva. Riportate queste cose negli atti ufficiali? E l’opposizione dove sta? Andate tutti a casa che è meglio.

  2. Capisco che Natale è alle porte e bisogna essere buoni, ma lei Martina ha esagerato un po’ troppo con l’essere buono con l’assessore Basile: ma Lei, Martina, si è resa conto che i proventi derivanti dalla lotta all’evasione TARSU per 1.500.000,00 di euro non sono stati sottratti dall’importo della TARES come prevede la legge? Martina, ora lo sa e sa cosa significa questo: che l’assessore Basile ha richiesto 1.500.000,00 di euro in più di tasse ai cittadini martinesi! Bravo! Complimenti! E io pago!

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