Di seguito un comunicato diffuso da Luciano Manna, VeraLeaks:
“Ti spacco la faccia con una testata, infame, pagliaccio, vai via da qui, non devi parlare”, sono solo alcuni degli insulti e delle minacce che ho ricevuto ieri appena arrivato alle 17 davanti al portone di Palazzo di Città e proseguite sino a tarda serata. Le mie colpe: aver preso le difese dell’assessore Gravame che qualche giorno fa fu contestata dalle stesse persone al Palazzo della Provincia. Una di queste persone dopo aver accennato a darmi una testata mi ha sputato sulle scarpe.
Le contestazioni avvenute ieri fuori e dentro Palazzo di Città erano ben organizzate e avevano una matrice precisa. Nei prossimi giorni mi recherò in Procura per denunciare le persone autrici delle minacce descritte. Farò i nomi di tutti quelli che sono stati violenti. Nessuno escluso.
Piena solidarietà quindi al sindaco Bitetti per le minacce ricevute, sono veritiere e il tutto era ben organizzato da giorni. Mi preme però dire che, pur esprimendo stima alle forze dell’ordine, forse il contesto non è stato ben gestito: appena ricevute le prime minacce, erano ancora le ore 17, ho fatto presente alle forze dell’ordine dell’accaduto e che la situazione avrebbe preso una brutta piega. Le contestazioni sono proseguite nel salone degli specchi e poi sono degenerate all’uscita del Sindaco Bitetti sino a proseguire durante l’assemblea organizzata in piazza sotto il palazzo.
Questo si chiama “squadrismo ambientale”. Chi non consente ad una persona di parlare in un’assemblea pubblica e chi minaccia violenza può solo definirsi così. Questa gente va isolata. Chi ignora tali atteggiamenti è complice di ciò che accade, chi, invece, sostiene che le associazioni litigano o non è capace di fare una semplice analisi di ciò che accade o non ha il coraggio di prendere una posizione chiara nei confronti di alcuni soggetti noti.
Siamo finiti sulle testate nazionali dove si parla di ambientalisti che minacciano. Da molti anni per strada scende gente che ha dignità e serietà da tutelare e non può permettersi di essere etichettato in questo modo per colpa di chi non ha idea di cosa significhi l’attività civica, la buona educazione e la cultura. A Roma, come ho detto ieri in assemblea, c’è chi si fa grandi risate a vedere i tarantini che attaccano i tarantini.
Che nessuno si giri dall’altra parte però oggi, forze politiche, associazioni e comitati: questo è il momento di capire chi vuole davvero il bene di questa città e chi vuole davvero lavorare per Taranto. Va voltata pagina, siamo nel 2025, non nel 2012.