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Gite scolastiche: per gli insegnanti “non è volontariato, è lavoro. Servono riconoscimento economico e tutele giuridiche” Cnddu

prof. Romano Pesavento presidente CNDDU

Di seguito un comunicato diffuso da Romano Pesavento, presidente del coordinamento nazionale docenti delle discipline dei diritti umani:

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) manifesta la propria viva preoccupazione per la condizione giuridica e professionale dei docenti accompagnatori nei viaggi d’istruzione, i quali, pur svolgendo un servizio di elevato valore educativo e formativo, si trovano privi di qualsiasi riconoscimento economico o tutela contrattuale adeguata.

Le uscite didattiche, i viaggi d’istruzione e le visite culturali rientrano pienamente nelle attività funzionali all’insegnamento, come previsto dal D.Lgs. 297/1994 e dai successivi contratti collettivi, ma si caratterizzano per un surplus di responsabilità civili e penali che grava interamente sui docenti accompagnatori.

Durante l’intera durata della gita, il personale scolastico è investito di un obbligo di vigilanza permanente, sancito dall’art. 2048 del Codice Civile e dal principio di culpa in vigilando, che può comportare profili di responsabilità civile in caso di danno subito o provocato dagli studenti. A ciò si aggiunge la potenziale responsabilità penale per omessa vigilanza o condotta colposa, anche in assenza di dolo, ai sensi degli artt. 40 e seguenti del Codice Penale.

Il CNDDU sottolinea che tali responsabilità, di natura continuativa e illimitata nel tempo del servizio, si estendono anche alle ore notturne e ai periodi di riposo, configurando una condizione lavorativa anomala e sproporzionata rispetto a qualsiasi altra mansione docente.

Alla luce di ciò, appare giuridicamente e moralmente insostenibile che tali funzioni vengano esercitate senza alcuna remunerazione aggiuntiva o indennità compensativa, né copertura assicurativa rafforzata. Ciò configura, di fatto, una prestazione d’opera professionale non retribuita, in contrasto con l’art. 36 della Costituzione e con i principi di equità contrattuale.

Il CNDDU richiama inoltre l’art. 2087 del Codice Civile, che obbliga il datore di lavoro – in questo caso lo Stato – ad adottare tutte le misure necessarie per tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori. L’assenza di un quadro chiaro di tutele espone i docenti a un rischio ingiustificato e contrario ai principi del diritto del lavoro pubblico.

Per tali motivi, il CNDDU rivolge un formale appello al Ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, affinché si avvii con urgenza un tavolo tecnico per il ripristino delle competenze economiche e la definizione di un regime giuridico di responsabilità e tutela specifico per i docenti accompagnatori.

Riconoscere questo impegno non è una concessione, ma un atto dovuto in base ai principi di proporzionalità, equità e dignità professionale. Il CNDDU propone, inoltre, la previsione di un indennizzo forfettario obbligatorio e di una copertura assicurativa statale estesa a tutte le fasi del viaggio, comprese le ore notturne.

Le gite scolastiche restano esperienze di altissimo valore formativo e umano, ma la loro sostenibilità passa attraverso il rispetto dei diritti di chi le rende possibili.

La passione educativa non può continuare a supplire alle carenze di un sistema che deve tornare a garantire legalità, giustizia e riconoscimento del lavoro.


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