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Mondiali di scherma: clamoroso intervento del foggiano Samele in difesa della compagna ucraina Olga Kharlan squalificata dopo avere sconfitto l'avversaria russa che pretendeva la stretta di mano

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Olga Kharlan, schermidrice ucraina, ha sconfitto nella fase dei mondiali in corso a Milano la sua avversaria russa. Ha fatto un cenno di saluto finale del match con la sciabola e non le ha stretto la mano. La russa per protesta ha piazzato una sedia in pedana impedendo di fatto che, per tre quarti d’ora, la competizione iridata proseguisse.

Alla fine l’atleta ucraina è stata squalificata.

Luigi Samele, foggiano, campione di livello mondiale ed atleta di punta della nazionale italiana anche a Milano, ha scritto un messaggio pubblico su Instagram. “Sono cresciuto con dei sogni nel cassetto. Negli anni ho capito che non viviamo in un modo di favole. Nella mia carriera ho visto e capito tante cose che mai e poi mai avrei voluto vedere e capire. Oggi, per la prima volta, mi vergogno di far parte di questo sistema. Un sistema dove la prepotenza vince sull’onestà, un sistema dove le regole sono fatte da pochi e per pochi, un sistema dove chi ti può aiutare, non aspetta altro che il tuo fallimento”. Ancora: “L’ho provato oggi, non sulla mia pelle, ma sulla pelle di chi mi è caro. Sulla pelle di chi, per amore di questo sport, ha rischiato tutto ed è stato tradito – ha aggiunto in una story su Instagram – Nel silenzio! Il silenzio più assordante che abbia mai sentito. Sono fiero di aver sempre combattuto per i miei ideali. Continuerò a farlo. E sono fiero di te! Cammina a testa alta. Meglio un giorno da leoni”.

Olga Kharlan ha detto, sali canto suo, “avete visto tutto”. Fino al cartellino nero che, ipotizza la sciabolatrice ucraina, non è stato neanche iniziativa dell’arbitro.

La guerra è entrata, in qualche modo, anche ai mondiali di scherma.




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