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Asl Taranto: altro che tempi più celeri Il giro che deve fare una lettera protocollata

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“Stamattina sono andato a controllare se finalmente la pratica fosse stata licenziata. Macché, non era ancora arrivato niente”. Da quanto tempo? “Oggi sono 18 giorni dalla presentazione dell’istanza”. Va bene ma fra la Pasqua, il 25 aprile e altro, i diciotto sono anche meno. “Ma il mio non è mica l’unico caso e non è solo di questo periodo. Il fatto è che hanno complicato le cose in un modo insopportabile”. Un cittadino riferisce la sua, che ritiene una disavventura, con l’azienda sanitaria locale di Taranto, in particolare con il territorio di Martina Franca, Crispiano, Massafra.

Il punto è questo: per ottenere certificazioni sanitarie, praticamente tutte, si avvia una pratica. Si deposita l’istanza al protocollo. Per quella parte di territorio, il protocollo dei vari centri fa capo a un unico dirigente, che si trova a Massafra. Per cui, esempio, l’istanza si protocolla a Martina Franca, da lì deve andare a Massafra, deve essere esaminata, poi tornare a Martina Franca, dopo la firma del dirigente.

Si è ingolfato il meccanismo, forse, perché le pratiche tornano indietro, spesso, a ritmi di varie settimane o, come dice il nostro interlocutore, “anche mesi”. Dalla più banale alla più importante, forse. La richiesta è quella di snellire queste pratiche, di renderle insomma una cosa normale. Perché adesso, a giudizio delle persone consultate, tanto normale la cosa non è.

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