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Fra le accuse, rapina all’ufficio postale la mattina del 31 dicembre in Liguria: arrestati due brindisini Si cercano altre due persone

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Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:

Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sarzana, con la collaborazione
di personale del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale e della
Compagnia di Brindisi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere
emessa dal G.I.P. del Tribunale della Spezia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei
confronti di due brindisini, un 53 enne e un 49 enne, ritenuti responsabili in concorso tra loro, nonché
ad altre due persone allo stato non identificate, del reato di rapina aggravata, sequestro di persona e
furto aggravato.
I provvedimenti sono stati eseguiti nella giornata del 26 agosto 2025 nella città pugliese e traggono
origine da una prolungata attività d’indagine avviata a seguito della rapina a mano armata consumata,
la mattina del 31 dicembre 2024, presso l’Ufficio Postale della località Prati di Vezzano Ligure (SP).
In quell’occasione quattro persone travisate, con vari compiti, prima delle ore 8.00, dopo aver atteso
l’arrivo della direttrice, la sequestravano sotto la minaccia di una pistola e si facevano aprire la porta
posteriore del citato ufficio postale. Successivamente dopo immobilizzato anche una collaboratrice,
nel frattempo sopraggiunta e fatta entrare come se nulla fosse, attendevano l’apertura temporizzata
sia della cassaforte interna sia del bancomat, dai quali si impossessavano della somma complessiva
di circa 140.000 euro. I quattro malviventi, poi, previa minaccia di non allertare subito le forze
dell’ordine, si dileguavano a piedi per le vie di quel centro. Alle successive ore 8.30, la direttrice si
faceva coraggio e allertava l’utenza di pubblico soccorso 112 lanciando l’allarme. Sul posto
intervenivano i carabinieri della Compagnia di Sarzana e del Nucleo Investigativo di Spezia, nonché
i colleghi del Nucleo Radiomobile del Capoluogo. Le immediate indagini avviate con un controllo
certosino dei sistemi di videosorveglianza cittadina, anche dei comuni limitrofi, permettevano di
acclarare che, alcuni giorni prima, nei dintorni di Vezzano erano state rubate due auto che poi sono
risultate in uso ai malviventi e da questi utilizzate per fuggire dalla provincia spezzina subito dopo la
rapina.
Nel prosieguo delle investigazioni, svolte anche con intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a
raccogliere indizi in ordine al coinvolgimento dei 2 odierni arrestati in ordine alla suddetta rapina,
anche gravi responsabilità – a carico del 53 enne – per alcuni furti su autovetture e in appartamenti
nel centro Italia. In particolare, un furto su autoveicolo commesso nell’aprile del 2025 in provincia di
Teramo, un altro furto su auto ed in abitazione commessi nello stesso mese in provincia di Bologna
ed infine un ulteriore furto su auto consumato nel mese di maggio 2025 in provincia di Ravenna.
Singolare la tecnica utilizzata che prevedeva l’utilizzo di un disturbatore di frequenze “jammer”, con
il quale inibire la chiusura delle portiere dell’autoveicolo prescelto, il furto delle eventuali chiavi
dell’abitazione ove veniva poi commesso il furto ed il riposizionamento, all’interno del mezzo per
non destare sospetti, del mazzo di chiavi precedentemente sottratto. Ulteriore dimostrazione di abilità
criminale veniva evidenziata dall’utilizzo di un documento falso utilizzato per registrarsi, sotto falso
nome, presso le strutture ricettive in cui alloggiava in giro per la penisola.
Durante l’esecuzione delle misure cautelari sono state effettuate anche le perquisizioni domiciliari
che hanno consentito di sequestrare un orologio Rolex, di dubbia provenienza, oggetti da scasso, un
disturbatore di frequenze ed inoltre sono stati sequestrati due veicoli “puliti” – dotati di doppio fondo
ove nascondere la refurtiva – utilizzati per raggiungere gli obiettivi delle scorribande.
Gli arrestati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Brindisi ove rimarranno a disposizione
dell’Autorità Giudiziaria della Spezia.

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