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Taranto: “pesca al veleno in via Garibaldi” Luciano Manna, VeraLeaks, torna a parlare del commercio di cozze dal seno di mar Piccolo interdetto a causa dell'inquinamento. Senza controlli, neppure in una giornata "simbolica" come il 23 maggio

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“I mitili contaminati ed allevati in acque interdette, come dimostrano queste fotografie, vengono prelevati dal primo seno dove è noto che non si possono allevare mitili adulti oltre la data del 28 febbraio di ogni anno a causa dell’elevato tasso di diossine e pcb presenti in quelle acque. A parte le norme imposte dall’ordinanza regionale in questo caso i mitili vengono immersi in mare in una zona portuale, con mezzi di fortuna, proprio sotto i moli galleggianti dove approdano i pescherecci. Prelevate le cozze subito dopo vengono aperte e poste nelle vaschette di plastica che poi arriveranno sul mercato distribuite tra pescherie e ristoranti di Taranto e dell’intera Regione. Tutti i centri di trasformazione abusivi sono sotto il controllo di una sola famiglia che si occupa di approvvigionare questi centri produttivi abusivi con mitili allevati nel primo seno, che non possono essere messi in commercio o, nella maggior parte dei casi, con mitili provenienti dall’estero con i tir.”

Lo scrive Luciano Manna, di VeraLeaks, evidenziando che il 23 maggio, giornata sinbolica antimafia e dunque contro l’illegalità, il commercio illegale di quelle cozze in via Garibaldi a Taranto continuava. Senza controlli.

“Dal 2011 ad oggi i valori della sommatoria diossina-pcb ricercata dalla Asl di Taranto nei mitili ha sempre superato i limiti di legge imposti dalla Legge regionale (1259/11). I valori più elevati nel primo seno sono stati quelli del 2018 ma anche il 2019 ha riscontrato valori notevoli. Da aprile ad ottobre del 2018, per ogni mese, i limiti di legge sono stati superati sino a misurare il valore record mai misurato dal 2011: 25,048 pg/gr (± 4,062) a fronte del limite di Legge pari a 6,5 pg/gr. Non fanno stare tranquilli neanche i valori del secondo seno dove a fronte dello stesso limite, ad esempio, nel mese di agosto del 2019 si trova un valore di poco al di sotto del limite, cioè 6,051 ± 0,983 pg/gr. Se consideriamo che dal dossier del mensile ilSalvagente si evince che il valore massimo della sommatoria diossina-pcb trovato nei mitili della Sardegna e alto Adriatico è 0,47 pg/gr c’è davvero poco da esultare per i valori del secondo seno che rientano nei limiti di legge. Inoltre si ignorano totalmente i limiti di azione che sono sempre imposti dalla Legge regionale. Questi limiti, se superati, obbligano le autorità competenti ad azioni preventive atte ad eliminare la causa della contaminazione e conseguente superamento del limite imposto. Ad esempio, sempre nel mese ad agosto 2019 nel secondo seno viene superato il limite d’azione per il parametro pcb dl (diossina simili): nei mitili vengono trovati 4,513 pg/gr (± 0,726) a fronte di un limite di azione pari a 2,5 pg/gr e nello stesso mese, nel primo seno, si arriva ad un valore di 16,261 pg/gr (± 2,641), un valore più di due volte oltre i limiti. Ma tutto questo non sembra interessare a nessuno.”




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