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Martina Franca: il consigliere comunale chiede il bilancio sociale e partecipato Ordine del giorno di Aldo Leggieri

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Di seguito una dichiarazione diffusa da Aldo Leggieri, consigliere comunale di Martina Franca, e a seguire il testo dell’ordine del giorno da lui presentato:

“Considerando il Consiglio comunale in cui dovremmo votare il preventivo 2014 con tutti gli allegati per legge, mi sembra coerente e doveroso discutere, approvare e quindi far entrare per la prima volta nella storia della nostra amministrazione lo strumento di indirizzo che porti per gli anni successivi a redigere i bilanci con lo strumento ormai fondamentale del bilancio sociale/partecipato. Al fine di rendere più semplice, chiaro, efficace la lettura dei bilanci del Comune.

Credo che vada nella direzione riformatrice che l’Amministrazione sta portando avanti e che sia anche uno strumento per avvicinare i cittadini alla politica e alle istituzioni.”

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OGGETTO : ATTO DI INDIRIZZO PER LA REDAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE/PARTECIPATO PRESSO IL COMUNE DI MARTINA FRANCA

Visto l’art. 43 del TUEL, D.Lgs. 267/2000

Visti gli artt. 14 e 22 dello Statuto comunale

Visto l’art. 9 del Regolamento per le adunanze e il funzionamento del Consiglio Comunale

PREMESSO CHE – La direttiva del ministero della Funzione Pubblica del febbraio 2006 ha proposto le linee guida sulla rendicontazione sociale nelle Amministrazioni Pubbliche e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (G.U.) del Serie Generale n. 63 del 16/03/2006;

LETTA – La legge n.241/1990, concernente “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, che ha introdotto i principi di trasparenza degli atti amministrativi;

VISTO – Il D.Lgs. n.286/1999, recante “Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e di valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati delle attività svolte dalle amministrazioni pubbliche a norma dell’art. 11, legge n.59/1997;

VISTA – La legge n.150/2000, recante “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”;

VISTA – La direttiva del ministero della Funzione Pubblica del 7/02/2002, recante “Direttiva sulle attività delle pubbliche amministrazioni”

CHE – La legge n.15 del 4/03/2009, all’art. 4 prevede:

  1. L’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di predisporre, in via preventiva, gli obiettivi che l’Amministrazione si pone per ciascun anno e di rilevare, in via consultiva, quanta parte degli obiettivi dell’anno precedente è stata effettivamente conseguita, assicurandone la pubblicità per i cittadini…;

  2. L’organizzazione di confronti pubblici annuali sul funzionamento e sugli obiettivi di miglioramento di ciascuna Amministrazione, con la partecipazione di associazioni di consumatori e utenti, organizzazioni sindacali, studiosi e organi di informazione, e la diffusione dei relativi contenuti mediante adeguate forme di pubblicità e diffusione, anche in modalità televisiva, radiofonica e telematica;

PREMESSA – Oggi le amministrazioni pubbliche sono sempre più spesso chiamate a dar conto del loro operato ai cittadini, dei risultati conseguiti con l’uso delle risorse pubbliche. Questa domanda di “accountability” richiede che le amministrazioni pubbliche sviluppino le capacità nel ricorrere a forme innovative di comunicazione delle proprie scelte di programmazione, delle modalità di attuazione e degli impatti delle proprie politiche di intervento, non solo in termini di risorse economiche, ma soprattutto in termini di efficacia. Vi è, insomma, una crescente necessità di sperimentare strumenti di rendicontazione diversi e aggiuntivi rispetto al bilancio di esercizio, che rendano più trasparenti e leggibili da parte del destinatario finale i risultati raggiunti dall’amministrazione.

Negli ultimi anni, il bilancio sociale/partecipato ha ricevuto un’attenzione crescente nelle amministrazioni pubbliche, particolarmente negli Enti Locali, come strumento idoneo a sperimentare nuove forme di rendicontazione. Il bilancio sociale/partecipato è prima di tutto uno strumento per riaffermare e legittimare il ruolo delle amministrazioni pubbliche nella società, per esplicitare il rapporto tra il processo di formulazione e attuazione di servizi e il livello di benessere della collettività, di valore, prodotto per i cittadini;

OSSETVATO CHE – Tra gli strumenti di responsabilità sociale il bilancio sociale/partecipato rappresenta l’esito di un processo e non un documento fine a se stesso: “Il bilancio sociale è l’esito di un processo con cui l’Amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’Amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato” (fonte: ministero dell’Interno, 2007);

ALTRESI’ – Il bilancio sociale/partecipato è uno strumento, come il nome stesso suggerisce, per promuovere la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche locali, e in particolare, al bilancio preventivo dell’ente cioè alla previsione di spesa e agli investimenti pianificati dall’amministrazione.

Si può parlare di bilancio sociale/partecipato quando su un territorio viene praticato un percorso di dialogo sociale che tocca il ‘cuore’ economico/finanziario dell’amministrazione, puntando a costruire forti legami ‘verticali’ tra istituzioni ed abitanti, e contemporaneamente solidi legami ‘orizzontali’ tra i cittadini le loro organizzazioni sociali” (fonte: Donatella Bruno, Maurizio Sarti   Rendicontazione e partecipazione sociale: dal bilancio sociale al bilancio partecipativo. Cosa sono e a cosa servono  FrancoAngeli  Milano  2009);

PERTANTO – E’ un esempio pratico di democrazia partecipativa e diretta, e ne diventa uno strumento indispensabile, dato che l’attuabilità di politiche e la fattibilità di interventi sul territorio sono determinati dalla copertura finanziaria e dalla possibilità di effettuare investimenti economici. Attraverso il bilancio partecipativo è possibile costruire un rapporto diretto tra cittadini e governance locale, riavvicinare le persone e l’elettorato alla politica e al governo del territorio. Esso rappresenta “uno strumento privilegiato per favorire una reale apertura della macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell’assunzione di decisioni sugli obiettivi e la distribuzione degli investimenti pubblici, superando le tradizionali forme solo ‘consultive’ e creando un ponte tra democrazia diretta e quella rappresentata” (fonte: La comunicazione nel processo partecipato, Collana Strumenti di URPdegliURP 2007);

QUINDI – Il bilancio sociale/partecipato può essere inteso come uno strumento propedeutico e di supporto alla redazione e predisposizione del bilancio preventivo, e rappresenta inoltre uno strumento di ascolto, relazione e comunicazione, perché permette ai cittadini di presentare le loro necessità ed esporre le problematiche locali, di valutare le spese previste nel bilancio e l’operato dell’ente, di indirizzare le scelte dell’amministrazione sugli interventi pubblici da realizzare o i servizi da implementare o migliorare.
Possono cioè partecipare alla previsione di investimento, influenzare le scelte e priorità politiche e quindi “decidere” attivamente le politiche future.
Il bilancio sociale/partecipato è anche uno strumento di rendicontazione sociale, perché prevede momenti e materiale di informazione rivolti alla cittadinanza, riguardanti l’operato dell’ente, gli investimenti fatti e gli interventi previsti.
Questo percorso di partecipazione è supportato dalla comunicazione e dall’uso di strumenti per informare, coinvolgere e per raccogliere le idee e i suggerimenti della cittadinanza.

DAL MOMENTO CHE – Il bilancio sociale/partecipato inizia ad essere conosciuto e a diffondersi dopo il primo Forum Sociale Mondiale tenutosi a Porto Alegre nel 2001; “sul modello latinoamericano si sono sviluppate le prime sperimentazioni di bilancio partecipativo in Italia ed Europa” (fonte: G.Allegretti, S. Ricciardi.   Il Bilancio partecipativo. L’esperienza di Porto Alegre Edizioni La Ginestra  Limbiate  2002);

CONSIDERATO CHE – Il cambiamento del mondo di rendere sempre più visibile e trasparente l’azione politico/amministrativa del Comune fa sì che l’individuazione dei bisogni della collettività e la definizione delle priorità degli interventi, tenga conto, oltre che della necessaria copertura finanziaria, anche dell’attuazione di una rete di coordinamento con tutti i soggetti coinvolti nell’attività dell’Amministrazione;

Il bilancio sociale/partecipato si sviluppa come “valore aggiunto” al Bilancio Finanziario del Comune per legge;

L’operazione bilancio sociale/partecipato consiste nel motivare ai cittadini costi e vantaggi sociali realizzati utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile alla portata di tutti coloro non in grado di poter affrontare corposi e complessi volumi di dati, tipi del bilancio finanziario;

Il bilancio sociale/partecipato è un elemento integrativo della rendicontazione e parte dalla necessità di miglioramento del rapporto di questa Amministrazione con i cittadini;

Il bilancio sociale/partecipato evidenzia un nuovo sistema di relazione tra Amministrazione e cittadini, tra Amministrazione e tutti coloro che contribuiscono in diverso modo al benessere della città;

Al fine di comunicare i risultati dell’azione amministrativa attraverso Il bilancio sociale/partecipato, devono essere utilizzati mezzi semplici, chiari ed economici perché il dialogo e il confronto sulle proposte politico-amministrative e sui risultati ottenuti e da ottenere nel programma di governo renderà ancora più esplicito il lavoro dell’Amministrazione;

L’aspetto comunicativo dell’azione amministrativa del Comune sia di fondamentale importanza;

Il bilancio sociale/partecipato dovrà essere conosciuto dalle famiglie della città, dalle istituzioni, dalle organizzazioni di categoria e da tutti coloro che direttamente e/o indirettamente, hanno un interesse con l’Amministrazione comunale;

Nel bilancio sociale/partecipato devono essere evidenti i risultati che l’Amministrazione ha conseguito nel periodo considerato.

VISTO – Il T.U.E.L. D.Lgs. n.267/2000;

VISTO – Il D.P.R. n.194/1996

VISTO – Lo Statuto del Comune di Martina Franca;

VISTO – Il Regolamento di Contabilità del Comune di Martina Franca;

VISTI – I principi contabili per gli Enti Locali emanati dall’Osservatorio per la finanza e contabilità degli Enti Locali;

VISTI – Gli indirizzi generali di governo, approvati in Consiglio Comunale il 2 luglio 2012;

Tutto ciò premesso e considerato, attraverso codesto Ordine del giorno il Consiglio Comunale di Martina Franca indirizza e impegna il Sindaco e la Giunta;

  1. Alla stesura del bilancio sociale/partecipato del Comune di Martina Franca;

  1. Alla realizzazione di incontri pubblici di illustrazione, spiegazione e diffusione del bilancio sociale/partecipato da parte dell’assessore competente;

  1. Ad utilizzare mezzi informatici per divulgare il bilancio sociale/partecipato e rendere edotti i cittadini sull’attività amministrativa dell’Ente.

LONA


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2 Comments

  1. Ottima iniziativa a cui dovrebbe aggiungersi una maggiore trasparenza dell’ente visto che in maniera seriale il sindaco su tutta una serie di questioni non risponde

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