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“Anche in Puglia l’indagine epidemiologica volontaria per le forze dell’ordine” Fsp polizia di Stato

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Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato Fsp-polizia di Stato:

Questa O.S. Regionale, sollecitata più volte dalla propria base associativa, ha inoltrato il 15 giugno scorso una richiesta al Presidente Michele Emiliano, al Prof. Pier Luigi Lopalco, Responsabile coordinamento emergenze epidemiologiche della Regione Puglia, al Dr. Vito Montanaro Direttore del Dipartimento Promozione Salute Regione Puglia, una nota per richiedere che l’indagine epidemiologica, così come avvenuto nel Lazio, possa essere effettuata su base volontaria anche al personale delle Forze dell’Ordine operante sul territorio pugliese, al fine di capire la circolazione virale del Covid-19. Proprio per la peculiarità del servizio svolto dalle FF.OO. in prima linea dall’inizio dell’emergenza sanitaria e la continua esposizione delle stesse anche in questa Fase2 con l’apertura delle attività commerciali e la libera circolazione delle persone, essendo le stesse quotidianamente impegnate a difesa delle libertà democratiche e che oggi, nel difficile contesto dell’emergenza, garantiscono il rispetto delle regole a tutela di tutta la società civile. Le poliziotte e i poliziotti pugliesi, ma in generale tutte le Forze dell’Ordine, sono state e sono in prima linea, insieme ai medici e agli infermieri, nell’affrontare l’emergenza coronavirus e contenere il più possibile la propagazione del contagio ma hanno bisogno di tutele per continuare la loro instancabile opera sul territorio. Davanti al virus i poliziotti pugliesi non chiedono privilegi ma chiedono solo di poter compiere il proprio dovere serenamente. Ecco perché, come sindacato di polizia vicino a tutti i colleghi, chiediamo di essere tutelati, per tutelare meglio i cittadini. Tra l’altro la segreteria regionale durante l’emergenza ha avviato una raccolta fondi sulla piattaforma https://www.gofundme.com/f/aiutiamo-sanitari-e-forze-di-polizia-in-puglia con la quale è in procinto di acquistare dispositivi di protezione individuale da donare agli iscritti, proprio meglio tutelarli in questo momento in cui l’emergenza non è terminata. Se la società civile oggi può permettersi di abbassare la guardia, l’operatore di polizia per gli straordinari e critici compiti a cui è chiamato assolutamente non può farlo.
Non meno importante è la questione sul tavolo politico. La nostra organizzazione sindacale non può certo ignorare che la Puglia sarà chiamata nei prossimi mesi alle urne per il rinnovo del consiglio regionale. Come FSP Polizia di Stato regionale, raccolte le istanze della base sindacale, chiederemo ai candidati alla presidenza un confronto sui temi che più ci toccano. Non ci stancheremo mai di chiedere che venga istituito un “Tavolo regionale per la legalità e la sicurezza” come forma di osservatorio permanente regionale sulla sicurezza, per l’analisi dei fenomeni criminali e di illegalità e per il coordinamento e lo sviluppo delle politiche regionali di informazione, ricerca, documentazione e formazione in materia di sicurezza che possa effettuare indagini sulla percezione

della sicurezza dei cittadini pugliesi. Cultura alla legalità e fermezza nell’azione di contrasto. Siamo dell’idea che l’attività preventiva e partecipativa deve prevalere sulla forma repressiva in modo da sradicare quella cultura dell'”antistato” ancora troppo insita in alcune aree della regione. L’Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza, la legalità e la lotta alla corruzione è sicuramente il luogo più consono ed appropriato per confronto tra le istituzioni e le parti sociali maggiormente rappresentative delle categorie di settore. Sarebbe auspicabile che nei programmi politici regionali vi sia la creazione di una vera e propria cabina di regia perché siano attuate tutte le forme preventive, coordinate e concordate sul territorio pugliese capace di far fronte alle specifiche problematiche provinciali. Come sindacato siamo e saremo in prima linea per la sicurezza partecipata, però ci vuole un progetto chiaro e non “modelli di comodo” in funzione del momento seguendo una logica integrata che pone tali azioni come punto di raccordo tra politiche di prevenzione e politiche di contrasto a fenomeni di esclusione sociale. I cittadini hanno diritto di vivere in un contesto sicuro, gli operatori di Polizia a muoversi in un territorio non ostile.




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