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“Capitanata (ri)alza la testa”, la lettera aperta della vedova di una vittima di mafia Arcangela Petrucci

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Di Francesco Santoro:

Arcangela Petrucci, la vedova di Luigi Luciani, vittima innocente assieme al fratello della mafia. I due imprenditori agricoli furono uccisi nel 2017 a San Marco in Lamis, nel Foggiano, perché considerati testimoni scomodi dell’agguato mortale contro il boss Mario Luciano Romito e suo cognato Matteo De Palma nei pressi della vecchia stazione ferroviaria del paese. La donna ha inviato ai giornali una coraggiosa lettera intitolata “Capitanata (Ri)alza la testa”. «Sono trascorsi 3 anni, 3 mesi e 13 giorni dal quel maledetto 9 agosto 2017 che ha visto morire mio marito Luigi e mio cognato Aurelio Luciani per mano della mafia, brutale morte avvenuta nell’indifferenza di molti e nell’assenza di altri. Da quel giorno -scrive Petrucci nella missiva- ho capito che le frasi fatte non vanno più bene. Qualcuno deve spiegarmi come è possibile che non siano stati considerati ‘campanelli d’allarme i circa 360 omicidi (l’80% dei quali è rimasto irrisolto), le rapine e le estorsioni che si stanno verificando dagli anni Settanta ad oggi?. In Capitanata sono anni che è in atto una guerra tra clan, eppure sembra che tutti abbiano scoperto l’esistenza di una mafia così feroce, brutale e arcaica la mattina del 9 agosto 2017, a seguito della morte di altri due innocenti. La cosa che mi fa rabbrividire – prosegue la donna- è pensare che molta gente onesta per sopravvivere chieda aiuto alla criminalità, perché lo Stato troppo spesso è sordo e cieco. Oggi lo Stato c’è – scrive Petrucci- ma noi cittadini vorremmo percepire veramente che oggi lo Stato sia parte integrante di questo territorio e non più un ospite, affinché si trovi il coraggio di collaborare». La vedova Luciani ringrazia le forze dell’ordine per l’operazione «Decimabis» del 16 novembre scorso e invita ad alzare la testa di fronte al potere mafioso. «Cosa dite se iniziamo a fidarci di chi oggi ci sta tendendo la mano? Non siamo stanchi di subire ricatti, minacce, estorsioni? Non siamo stanchi di vedere i nostri campi bruciare? Non siamo stanchi di vedere le nostre attività commerciali esplodere come atti di intimidazione? Non siamo stanchi di vedere i sacrifici di una vita andare in fumo in pochi attimi?».




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