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Cursi: “Crita-festival delle arti” riprende oggi Carmine Tundo a Gagliano del Capo, Massimo Donno e Riccardo Tesi a Magliano

Miro DURANTE

Di seguito il comunicato:

Riprende mercoledì 23, a Cursi, “Crita – Festival delle arti”, la rassegna itinerante dedicata al teatro, alla musica e alla danza, ideata e organizzata dalla cooperativa Ventinovenove, con la direzione artistica di Gabriele Polimeno e Mary Negro. In piazza Pio XII (ore 21 – ingresso libero)  va in scena “Tiempu” spettacolo di musica e parola: la voce graffiante, calda e profonda di Mino Durante e il basso di Matteo Resta incontrano le parole degli attori e direttori artistici della manifestazione Mary Negro e Gabriele Polimeno. Lo spettacolo racconta la bellezza della memoria, dell’identità e del tempo che sospende in equilibrio i sentimenti e i ricordi.

Si replica giovedì 24 agosto al Palazzo Marchesale di Galatone (ore 21 – ingresso 5 euro) con Mino Durante accompagnato dalla tromba di Giorgio Distante insieme a Mary Negro e Gabriele Polimeno. 

È invece Umberto Galimberti l’ospite della tappa di Specchia, in programma sabato 26 agosto, alle 20.30 nell’atrio di Palazzo Risolo. Il filosofo presenta il suo ultimo libro “Le parole di Gesù” (Feltrinelli), curato insieme a Ludwig Monti, in dialogo con Luca Nolasco, dottore di ricerca all’Università del Salento. Il libro è un invito per ragazze e ragazzi, e non solo, a interrogarsi sulla vita in una chiave nuova, attraverso le parole di Gesù che raccontano un modo diverso e rivoluzionario di vivere. Non una religione né delle regole da seguire, ma un pensiero sul mondo e su di noi per far sbocciare prospettive differenti. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con Pro Loco di Specchia, Temenos Recinti Teatrali e il Comune di Specchia. 

“Crita – Festival delle arti” è una rassegna che mira a proporre un’offerta culturale e teatrale di qualità nelle aree più periferiche. Il nome “Crita” deriva da un termine tipico del dialetto locale che ha una doppia valenza: il “critare” è l’atto del gridare e del farsi sentire. Ma significa anche “creta”, argilla, materia tipica del territorio dalla cui lavorazione nascono manufatti artigianali che da sempre identificano il Salento dalle mille sfaccettature creative. Negli anni ha assunto un’altra valenza, ovvero trasformare i luoghi non usuali per il teatro o l’arte, vestendoli con “nuovi abiti” come le piazze, i frantoi, palazzi storici e altri, ospitando letterati, filosofi, musica da camera educando la comunità a viverli diversamente. Il primo artista a raccogliere la sfida fu l’attore e regista salentino, il premio UBU Mario Perrotta a cui si sono aggiunti in seguito Gianni Ciardo, Redi Hasa, Christian Di Domenico, Maria Mazzotta, Angela De Gaetano, Fabrizio Saccomanno, Franco Ferrante, Daniela Baldassarra, Mauro Racanati, Luciano Trombetta e molti altri.

Il claim che accompagna il cartellone di quest’anno è “Per Grazia Ricevuta” che spiegano così gli organizzatori: “Siamo giunti alla sesta edizione della rassegna senza mai fermarci, nemmeno negli anni difficili della pandemia. In qualche modo ci sentiamo miracolati nonostante le incertezze e le difficoltà oggettive. Così abbiamo fatto voto: di conservare la bellezza, la grazia della gioia dell’incontro attorno al fuoco dell’arte“. Un ex voto, simbolo dell’edizione 2023, realizzato da Laboarti di Cutrofiano verrà consegnato in regalo a tutti gli ospiti.

Crita – Festival delle arti è una rassegna di teatro, musica e danza itinerante ideata e diretta da Gabriele Polimeno e Mary Negro, con la produzione della cooperativa Ventinovenove e il patrocinio della Legacoop Puglia. Partner della manifestazione: Comune di Collepasso, Comune di Cursi, Comune di Cutrofiano, Comune di Galatone, Comune di Specchia, Jata Aps  e Petra Odv.

Info: 353/4294041; 339/5745559; 329/3345515; daimon@29nove.com; www.29nove.com

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Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Carmine TundoMercoledì 23 agosto (ore 20 – info 3277613091) in Piazza San Rocco a Gagliano del Capo con “50 Caffèèèèè” si festeggiano i 50 anni del Bar Bielle 2000, storico punto di ritrovo del comune salentino. Ospite speciale dell’evento il cantautore, musicista e produttore Carmine Tundo (La Municipàl, Diego Rivera, Mundial, Nu Shu), che proprio nello storico bar ha ambientato il videoclip del singolo “Nei peggior bar della provincia” (diretto da Broga’s) e che in “Le ferie di metà settembre” canta “[…] alla fine per noi basterebbe un bar di quelli di un tempo da Strega e Cynar, con i poster di Italia 90 e il caffè fermo a zero sessanta […]”. La serata prenderà il via alle 20 con l’inaugurazione della mostra “Bar Museo 2000”, un percorso-racconto tra arte e teatro che scandisce i quattro momenti della vita di un uomo nel bar, luogo di ritrovo universale. “Forticè cu trasi…”, citazione del fondatore Leonardo Bisanti, scomparso pochi anni fa, introduce il visitatore nel percorso e traduce il coraggio della rivelazione di un luogo che, una volta scoperto, non si può più lasciare. “Ho chiamato il Bar 2000 perchè quando aprimmo, nel 1973, speravo di arrivare al 2000”, amava scherzare Bisanti, i cui figli hanno raccolto questa eredità che custodiscono intatta tra cimeli e tradizioni come il tendone che ogni estate si apre con la scritta “caffèèèèè”. Dalle 21 lo spettacolo si sposterà sul palco, con le performance di numerosi artisti locali, che proprio dal bar hanno trovato ispirazione per creare nuova musica, visioni e parole. A seguire il concerto di Carmine Tundo, affiancato dal chitarrista Roberto Mangialardo, dal batterista Alberto Manco e dal bassista Alessio Gaballo. L’istrionico musicista salentino proporrà brani tratti dal nuovo progetto discografico da solista, “La Valle dell’Asso” (prodotto da Discographia Clandestina con distribuzione ADA Music Italy), nel quale propone dieci piccoli gioielli in bilico tra indie, folk e cantautorato, accompagnati da testi che sono delle vere e proprie fotografie in musica. Non mancheranno alcuni brani dell’album “Gran Riserva” e le canzoni de La Municipàl. La manifestazione è organizzata da “Gli Amici del Bar” in collaborazione con Broga Doite Film, il patrocinio del Comune di Gagliano del Capo e i media partner RadioVenere e Radio Peter Pan. Diretta streaming a partire dalle 21 su www.radiodelcapo.it e facebook.com/RadiodelcapoitWebtv.

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Di seguito il comunicato:

Massimo Donno e Riccardo TesiMercoledì 23 agosto (ore 20:30 – ingresso libero) l’Anfiteatro del Parco della Scienza di Magliano ospita un appuntamento speciale. Sul palco il musicista e compositore pistoiese Riccardo Tesi, organettista di fama internazionale e figura di riferimento della world music in Italia, e il cantautore salentino Massimo Donno proporranno le canzoni dei rispettivi ultimi album “La giusta distanza” (Visage Music) e “Lontano” (SquiLibri), brani della tradizione e altre composizioni frutto della loro decennale collaborazione. Riccardo Tesi (organetto diatonico) si esibirà con l’Elastic Trio completato dal batterista Francesco Savoretti e dal chitarrista Vieri Sturlini. Massimo Donno (chitarra e voce) sarà accompagnato invece dalla voce e dal synth di Eleonora Pascarelli e dai sassofoni di Giovanni Chirico. Insieme diventeranno poi un sestetto che riproporrà brani di entrambi in una grande jam finale, tra canzone d’autore, brani popolari dell’appennino Tosco – Emiliano e sonorità folk di tutto il mediterraneo. L’evento è organizzato dal Comune di Carmiano, nell’ambito della rassegna musicale e teatrale estiva “Al chiaro di luna”, in collaborazione con l’Associazione Art&Lab Lu Mbroia di Corigliano d’Otranto.

Compositore, strumentista, ricercatore: queste le anime della complessa e poliedrica personalità artistica di Riccardo Tesi, autentico pioniere della musica etnica in Italia. Decine le preziose collaborazioni, tra world music e cantautorato: da Patrick Vaillant Marc Perrone, Kepa Junkera, Gianluigi Trovesi a Fabrizio de André, Ivano Fossati, Giorgio Gaber, Carmen Consoli, Gianmaria Testa, solo per fare qualche nome. Per continuare la sua navigazione artistica in quel Mediterraneo immaginario da sempre sua principale fonte d’ispirazione, per “La giusta distanza”, l’organettista con Elastic trio propone undici composizioni originali inedite, più la reinterpretazione di Ballata di una madre di Eugenio Bennato. Una musica solare e speziata, con ritmi travolgenti uniti a melodie poetiche ed evocative, in equilibrio tra una moltitudine di ispirazioni popolari, generi stilistici, riferimenti culturali. Il tutto arricchito, com’è nello stile dell’artista pistoiese, dalla presenza di numerosi ospiti, scelti tra i molti incontrati e apprezzati nel corso della sua carriera, tra i quali spiccano Ginevra Di Marco, Ziad Trabelsi, Nico Gori, Andrea Piccioni e Marco Ambrosini. Per una festa di ritmi e suoni, voci e timbri, che ci ricorda, facendole convivere, quante affascinanti forme possa assumere la musica del mondo.

Cantautore e musicista, Massimo Donno si divide tra canzone, teatro e scrittura. Dopo “Amore e Marchette” (Ululati/Lupo Editore, 2013), “Partenze” (Visage Music, 2015), prodotto dallo stesso Riccardo Tesi, e “Viva il Re!” (SquiLibri Editore/Visage Music 2017), nel 2022 per SquiLibri editore pubblica “Lontano”, un disco intimo e raccolto che acquista però un respiro corale grazie ai numerosi ospiti che hanno accolto con entusiasmo la “chiamata” di un musicista del quale apprezzano la discrezione e il garbo di altri tempi che custodiscono un’ispirazione poetica e musicale di grande originalità e di rara forza espressiva. Un balsamo per questi tempi di grande travaglio e non poco affanno realizzato con la collaborazione di Nabil Bey, Alessia Tondo, Mariella Nava, Rachele Andrioli, Redi Hasa, Gabriele Mirabassi, Ferruccio Spinetti e Petra Magoni (Musica nuda), Alessandro D’Alessandro, Marco Bardoscia, Daniele Sepe e Juan Carlos “Flaco” Biondini che, nella bonus track, canta con Donno la “Primavera di Praga” di Francesco Guccini. Completano la line up i salentini Valerio Daniele (che cura anche editing, missaggio e mastering), Giovanni Martella, Matteo Resta, Francesco Pellizzari e il quintetto d’archi formato da Luca Gorgoni, Elisa Caricato, Claudia Russo, Marco Schiavone e Davide Codazzo. Nel contesto di un frastagliato paesaggio meridiano, tra smaglianti pieghe di colore e più sommesse piaghe di un atavico dolore, piccole storie narrano di lavoro e solitudine, di separazioni anche forzate e di un difficile rapporto tra generazioni che vivono in modo differente il senso d’appartenenza. Le sonorità sono figlie di queste storie e di questi territori. “Lontano” evoca così sapori mediterranei senza mai ostentarli, combinandoli con profumi che arrivano dal nord dell’Africa come dalle sponde balcaniche, sulle note di un violino o anche sul soffio del vento di libeccio.




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