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Luoghi del cuore Fai: perché la Circummarpiccolo di Taranto "Scrigno di storia e di storie"

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Di Antonio Scialpi:

Dall’alto delle ciminiere del colosso siderurgico di Taranto si ammira la bellezza morfologica dei due seni del Mar Piccolo di Taranto.
E dell’antica strada che li accarezzava.
Un ossimoro.
Bellezza antica.
Bruttezza moderna.
Ma è l’antica bellezza a sovrastare.
La vita sulla morte.
Eh si.
La vita.
La Circumarpiccolo è uno scrigno di storia e di storie.
Storia di paesaggi unici.
Le Murge. Il mare. Il golfo di Taranto fino ai primi massicci lucani.
Storie di pescatori e di un mare fecondo attraversato da inquinamento che non hanno spento gli zampilli delle sorgenti di acqua dolce, i cidri, che hanno fatto la storia del gusto e dei sapori della cozza di Taranto.
Ma anche storie di contadini di massari pastori olivicoltori che hanno battuto le terre appartenute al vasto feudo di San Simone appartenuto dal Mrdioevo all’Ottocento alla vicina Abbazia di Santa Maria del Galeso.
La Masseria San Pietro.
Terminale a mare delle decine masserie del territorio del giovane comune di Crispiano: Calvello, Francesca, Cigliano, Casellone ,Carmine,Acchille, Tagliente, Medico di Maglie, Belmonte etc…
Storie anche di comuni che si affacciano sui due seni.
Nel percorso sfiori in lontananza Montemesola Monteiasi Grottaglie San Giorgio…e la straordinaria visione di Taranto dal mare.
Con i suoi ponti storici e quello più recente di Punta Penna che sorvola il mare.
Il Galeso sedotto e abbandonato.
Storia e storie di frati cappuccini che battevano le lane delle greggi nel Convento dei Battendieri che dal 1587 fa bella mostra di sé tra le splendide risorse naturalistiche che portano alla bellissima Oasi della Palude della Vela.
Non solo storie di pesci .
Storie di uccelli stanziali e migratori.
Storie e bellezze di aironi cenerini.
Di fenicotteri e della loro vita migrante.
La Circumarpiccolo è una metafora di vita.
Al cospetto e a dispetto delle polveri rosse e delle loro morti.
Bene sta agendo il Comitato promotore di Taranto per nominarla Luogo del cuore del FAI.
Tantissime le adesioni.
Speriamo bene per una strada silenziosa e di vita tra i rumori industriali e di morte.




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