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Taranto: Chiarelli, solidarietà al questore. Piuttosto è l’amministrazione che deve andare via Dopo le violenze di ieri mattina in consiglio comunale

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Dopo la situazione violenta verificatasi ieri mattina in consiglio comunale a Taranto è stata anche chiesta la testa del questore. Lo difende il parlamentare Gianfranco Chiarelli il cui comunicato è di seguito:

Ieri i lavoratori dell’appalto arsenale hanno scioperato e inscenato un sit-in davanti a Confindustria; l’appalto Ilva, a causa dei notevoli ritardi nei pagamenti rischia di esplodere a breve. Marcegaglia conferma il disimpegno da Taranto; la riduzione di badget mette in discussione centinaia di posti di lavoro nei servizi per la Marina Militare. Per non parlare poi delle note vertenze Isolaverde, protocollo informatico e Paisiello. In questo contesto drammatico per la città la attenzione del sindaco Stefàno e della sua maggioranza è tutta concentrata sul rimpasto di giunta che avverrà, come il sindaco ha voluto e ottenuto, solo dopo le elezioni europee. Oggi la preoccupazione del primo cittadino è quella di rispettare le quote rosa! E intanto la città muore. Non possiamo accettare né giustificare alcun atto di violenza e di illegalità; condanniamo senza riserve qualunque prevaricazione, ma quanto accaduto ieri in consiglio comunale ha sicuramente le sue radici nella disperazione e, soprattutto, nella assenza di qualunque visione strategica sul futuro di Taranto. In questi anni Stefàno ha gestito le emergenze esclusivamente con l’assistenzialismo e le promesse puntualmente non rispettate. La richiesta di rimozione del Questore poi rasenta l’assurdo. Si vorrebbe trasformare in un bunker quello che in campagna elettorale era stato presentato come il “palazzo di vetro”! Mi risulta che le persone salite ieri in consiglio siano state preventivamente identificate e munite di apposito pass; così come la cronaca riferisce che la Polizia Locale abbia svolto fino in fondo il proprio lavoro tutelando la sicurezza del sindaco e dei consiglieri comunali. Subito dopo l’ingresso in consiglio dei manifestanti, sul posto si è portato il responsabile della Digos dott. Candida, così come un ufficiale dei Carabinieri. Si vuole per caso svolgere il consiglio comunale a porte chiuse? Si vuole scavare una trincea davanti a palazzo di città? Per favore serietà! Il dott. Mangini, a cui va la mia solidarietà per gli ingiustificati attacchi ricevuti, resti al suo posto. Piuttosto è ora che questa amministrazione prenda atto dei suoi fallimenti e vada a casa.




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