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Dall’Uganda alla Puglia per sottoporsi a un trapianto di rene È la storia a lieto fine di uno studente operato con successo dagli specialisti del Policlinico di Bari

policlinico bari

Di Francesco Santoro: 

Dall’Uganda alla Puglia per sottoporsi a un trapianto di rene. A raccontare la storia a lieto fine di un giovane proveniente dal Paese dell’entroterra orientale africano è la direzione generale del Policlinico di Bari, la principale struttura sanitaria regionale dove il professor Giuseppe Lucarelli e dottor Marco Spilotros dell’equipe di Urologia I hanno eseguito con successo l’intervento. «Il ragazzo è arrivato in Italia cinque anni fa con un’insufficienza renale terminale ed è stato subito seguito dal dottor Mario Giordano, direttore della Nefrologia pediatrica del “Giovanni XXIII”, e avviato al trattamento dialitico- si legge in una nota-. È stato accolto con sua sorella maggiore dalla comunità francescana di padre Carmelo a Sannicandro». E ha proseguito il trattamento al “Fabio Perinei” di Altamura prima di affrontare l’operazione. «Ho rischiato la vita per arrivare qui – racconta il paziente dal suo letto d’ospedale – Ora posso dire che ce l’ho fatta. In questi anni di sofferenza ho costruito il sogno di diventare medico. Sto studiando. Voglio frequentare l’università qui in Italia e poi voglio tornare in Uganda ad aiutare lì le persone che soffrono».

Il responsabile del Coordinamento regionale trapianti, professor Loreto Gesualdo, sottolinea l’umanità e la professionalità delle donne e degli uomini del servizio sanitario pubblico. Il caso «oltre a rappresentare un grande percorso di solidarietà, è la testimonianza dell’universalità e uguaglianza del nostro sistema. L’Uganda – prosegue Gesualdo – conta 40 milioni di abitanti e ha solo 5 medici specializzati in Nefrologia. Abbiamo aperto in collaborazione con l’Università di Mbarara, nel villaggio Puglia della città, un centro dialisi con 8 postazioni dialitiche e presto sarà attiva una stazione di telemedicina. Il Covid ha complicato le cose, ma riprenderemo presto le attività. Con il professor Michele Battaglia abbiamo un sogno: vogliamo avviare un programma di trapianti da vivente anche in Africa».

 




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