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Taranto, consiglio comunale violento: i Cobas, “chiediamo lavoro e ci danno arresti” Due arrestati, una terza indagata a piede libero. Accuse pesanti del comitato di base a sindaco e vigili urbani. Cannone (Fi): il sindaco si dimetta

foto protesta 2

Manifestazione a Taranto per i due arrestati Massimo Portacci e Francesco Tagliente, del Cobas. Due disoccupati che hanno manifestato stamani in consiglio comunale, in una mattinata tesissima tanto che la seduta è stata sospesa. Una terza persona che era stata fermata, Fiorella Masci, è stata rilasciata pur rimanendo indagata, secondo quanto afferma il comitato di base. Le accuse nei confronti dei due fermati sono considerate “gravi e false imputazioni”. Il comunicato dello Slai Cobas: “chiediamo lavoro, ci danno arresti vergogna. Il sindaco Stefano non fa nulla per il lavoro e dice bugie. I vigili arroganti e violenti da aggressori vogliono passare per aggrediti. Abbiamo i video e le testimonianze per dimostrarlo. La repressione non ferma la lotta per il lavoro anzi la alimenta. Facciamo appello a tutti i disoccupati, precari, cassintegrati, lavoratori a lottare insieme”.

Di seguito un comunicato diffuso da Tony Cannone, consigliere comunale di Taranto:

Quando accaduto questa mattina in consiglio comunale è il segnale di quale sia il livello ormai insostenibile di disperazione e degrado in cui versa  la città, grazie ad un amministrazione assolutamente inadeguata, manifestamente incapace di affrontare le tante e complesse emergenze del territorio. Scontata la condanna per ogni forma di violenza, soprattutto quando interessa un sito istituzionale, non si può però non tenere conto di una situazione di grave disagio che riguarda una vasta platea di cittadini e che riguarda l’emergenza occupazionale come quella abitativa. In questi anni Stefàno ha affrontato entrambe le questioni in modo assistenzialistico senza mai definire un minimo progetto per sostenere in modo strutturale il rilancio socio economico della città. Nessuna giustificazione per qualunque atto violento, ma da quanto accaduto questa mattina va tratta la conclusione che l’unica possibilità di venire fuori dalle secche in cui l’amministrazione Stefàno ha portato Taranto è quella di una responsabile presa d’atto della fine di un ciclo. Il Sindaco si dimetta e si dia la parola ai cittadini.

 

 




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