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Xylella: il Popolo degli ulivi incontra il commissario Silletti e “si mostra preparato e determinato” "Difendere il territorio" dicono i salentini che si oppongono alle eradicazioni

ulivo salento

Di seguito un comunicato diffuso dal Popolo degli ulivi:

Il popolo degli ulivi incontra il Commissario Silletti, dimostrandosi preparato e determinato nel difendere il territorio. Il 18 maggio 2015 il presidio permanente di Oria in contrada Frascata, ha ricevuto la visita del commissario straordinario per l’emergenza Giuseppe Silletti, accompagnato dai militari del Corpo Forestale dello Stato. L’incontro, svoltosi in un clima cordiale, ha fatto comunque emergere due posizioni contrapposte. Da una parte, la ferma volontà di preservare il territorio evitando danni irreversibili, mentre dall’altra una posizione istituzionale quale “ braccio esecutivo della legge”. I presidianti manifestano la necessità di difendere gli ulivi dalle eradicazioni e tutte le aree soggette a misure di contenimento dall’uso di veleni, che andrebbero ad aggravare ulteriormente una situazione ambientale e sanitaria già precaria, provocando anche danni economici nel turismo e nella filiera agroalimentare(dato, per quest’ultima, l’elevato rischio di residui chimici nei prodotti, che potrebbero anche provocare il rifiuto dei mercati). Nell’occasione sono state portate con convinzione delle proposte che il commissario Silletti si è dimostrato pronto ad accogliere ed a farsene portavoce presso il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina. Quali sono le istanze? 1) apertura della ricerca a 360°, modificando soprattutto l’art 6 comma 3 del D. M. 26/09/2014 ed evitando che il Servizio fitosanitario regionale competente possa di fatto ostacolare la ricerca scientifica e la diffusione degli eventuali dati ottenuti. È impensabile che gli istituti di ricerca, soprattutto se pubblici e dunque al diretto servizio dei cittadini, siano bloccati nello svolgere le azioni e che gli competono; 2) esperienze pregresse hanno dimostrato che l’espianto è inutile nel contenimento del malanno dato che il batterio, una volta insediatosi, viene ospitato da circa 180 specie. Ad oggi, nessuna evidenza scientifica ha dimostrato che il CO.DI.RO. è dovuto al ceppo salentino di xylella fastidiosa. Il prossimo piano pertanto, deve necessariamente, prevedere l’applicazione delle buona pratiche(considerata la particolare longevità e resistenza della pianta ospite coinvolta, l’ulivo) ed eliminare le estirpazioni; 3) In mancanza di qualsivoglia certezza scientifica e di una diagnosi completa, considerando che lo stress chimico potrebbe influire negativamente sul disseccamento, chiediamo di non utilizzare pesticidi chimici ma di incentivare le pratiche biologiche adottando delle strategie volte a garantire la conservazione e l’utilizzazione sostenibile della biodiversità come previsto dall’orientamento comunitario dopo la convenzione di Rio De Janeiro del 1992. 4) I fondi indirizzati all’indennizzo per le eradicazioni siano invece ridestinati alla ricerca finalizzata alla cura agroecologica degli alberi,attraverso un’analisi approfondita della problematica. Il commissario ha incontrato, nelle campagne che hanno subìto il taglio degli ulivi -anche plurisecolari- il 13 aprile 2015, agricoltori, proprietari degli oliveti, operatori del settore, nonché liberi cittadini , con cui, è superfluo dirlo, non occorre l’uso della forza pubblica ma è auspicabile l’utilizzo della ragione. L’esperienza verificatasi in Italia,potrebbe fornire elementi importanti sulla conoscenza del batterio ed utili indicazioni sulla convivenza con lo stesso una volta insediatosi, qualora sia appurata la sua patogenicità e la diretta relazione con il fenomeno pugliese. Ci riserviamo pertanto di fornire nei prossimi giorni tutte le indicazioni a nostro avviso auspicabili, esprimendo il diritto dei territori di essere partecipi nelle decisioni che li riguardano direttamente.




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