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Taranto: Aphel, robot umanoide per i bambini ricoverati in pediatria Ospedale "Santissima Annunziata", anche due nuovi medici all'unità di terapia intensiva neonatale

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Di seguito alcuni comunicati diffusi da Asl Taranto:

Il reparto di Pediatria del Presidio Ospedaliero SS. Annunziata di Taranto accoglie un infermiere umanoide a misura di bambino. Si chiama Aphel ed è un “social robot” in grado di comprendere, conversare, relazionarsi, muoversi autonomamente e reagire alle emozioni.

Dopo le opportune configurazioni, il robot è in grado di riconoscere l’arrivo di un nuovo paziente in sala d’aspetto, di avvicinarsi, presentarsi e porgere una serie di domande preliminari, indispensabili per il processo diagnostico. Può anche accompagnare fisicamente l’utente nella sala dove effettuare l’esame diagnostico o la visita specialistica. Il robot registra i dati forniti ed elabora in tempo reale una scheda personale sulla base dei parametri del paziente, che il medico dovrà esaminare e validare.

Il robot si muove tra i corridoi e le stanze del reparto di Pediatria del nosocomio tarantino, cercando di garantire una permanenza serena ai piccoli pazienti, facendo loro compagnia, interagendo e donando loro qualche sorriso.

La robot therapy, utilizzata da anni in alcuni ospedali europei, rappresenta uno strumento efficace per ridurre e prevenire gli stati di ansia e di dolore dei piccoli pazienti. Attraverso l’interazione con un robot, con forme e colori che attraggono molto i bambini, è possibile prevenire e ridurre le emozioni negative, allontanando per qualche minuto il pensiero della malattia.

La sanità 4.0, di cui Aphel è un prodotto, è utile, divertente, smart e costituisce, inoltre, un ottimo sistema per razionalizzare le spese sanitarie e migliorare la qualità del lavoro di medici e infermieri. Con Aphel, infatti, i tempi di attesa vengono ottimizzati, sia a vantaggio degli utenti che del personale sanitario, garantendo un’offerta di servizi sempre più efficienti, personalizzati ed empatici, in una sanità che punta sulla fusione tra eccellenza e umanizzazione.

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Primo giorno al SS. Annunziata di Taranto per il dr. Federico Schettini e la dr.ssa Serena Lieggi, esperti neonatologi provenienti rispettivamente dal Policlinico di Bari e dal’Asl Bari, che hanno risposto al bando per neonatologi intensivisti, pubblicato dall’Asl Taranto ad agosto, al fine di gestire l’emergenza. Il loro arrivo segna infatti la ripresa, a pieno regime, delle attività dell’UTIN del SS. Annunziata, momentaneamente rallentate per problematiche relative alla carenza di personale, causa malattia. I due dottori implementano il team di lavoro della dr.ssa Lucrezia De Cosmo, esperta di terapia intensiva neonatale, neurologia infantile ed elettroencefalografia neonatale, in servizio a Taranto già dai primi giorni di settembre grazie allo stesso bando.

Il dr. Federico Schettini è esperto rianimatore e istruttore di rianimazione neonatale, professore universitario e facente funzioni del Direttore dr. Laforgia presso la Utin del Policlinico di Bari. Si affianca la dr.ssa Serena Lieggi e, nei prossimi giorni, prenderà servizio anche un’altra dottoressa, provenienti entrambe dalla pediatria del San Paolo di Bari.

“Da questo momento in poi potremo assicurare le cure migliori, secondo i principi fondamentali della Società Italiana di Neonatologia, alla diade madre-figlio, in modo da supportare al meglio tutte le mamme tarantine che vorranno partorire presso questo nosocomio”, dichiara la dr.ssa De Cosmo, “L’assistenza è assicurata, per tutti i tipi di patologia, anche metabolica. In quattro potremo supportare l’attività dei colleghi già operativi che finora si sono adoperati in struttura, anche su turni estesi e complessi. Questa volontà si è creata grazie all’intervento repentino e alacre della direzione strategica dell’Asl Taranto, all’attività costante del primario di pediatra, il dr. Cecinati, che ha permesso questo tipo di organizzazione, e alla possibilità offertaci dal dr. Laforgia, primario della Utin del Policlinico, con il quale abbiamo lavorato sinora”. Presenti anche la dr.ssa Marra e la dr.ssa Porreca, del reparto di Ginecologia e Ostetricia diretto dal dr. Stola, gruppo di lavoro con il quale l’Utin si affianca nell’attività quotidiana. La dr.ssa De Cosmo sottolinea, inoltre, l’importanza della sinergia fra le tre strutture, fondamentale per garantire continuità di assistenza in tutte le fasi: gravidanza, nascita, fase neonatale e crescita dei bambini.

Con la ripresa a pieno regime delle attività dell’UTIN, il Punto Nascita del SS. Annunziata riprende il ruolo di HUB nella rete dei Punti Nascita regionali e torna a essere punto di riferimento nel Sistema Trasporto Materno Assistito (STEM) per l’arco jonico-salentino, riaccogliendo pazienti con patologie metaboliche, ipertensione gestazionale e preeclampsia, gravidanza pretermine e gravidanze con feti con restrizioni della crescita. Un risultato importante per il punto nascita tarantino, che registra già il secondo posto per volume di parti tra i 29 punti nascita della Puglia, e il quinto posto nel contesto dei 101 punti nascita del Sud Italia. L’Unità di Ginecologia e Ostetricia, diretta dal dr. Stola, e l’Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del SS. Annunziata assumono a pieno titolo il ruolo di Unità di II livello, in grado di erogare assistenza alla donna e al neonato che necessitano di cure complesse e intensive.

“Attualmente in Utin sono operativi nove dottori. Stiamo lavorando affinché ne arrivino altri nei prossimi giorni e certamente in questo modo, grazie anche alla collaborazione fattiva con l’Università, la nostra azienda diventerà più ricettiva rispetto al passato”, dichiara Stefano Rossi, Direttore Generale Asl Taranto, che prosegue: “Abbiamo risposto all’urgenza con altrettanta urgenza, ma contiamo di programmare in modo strutturato il rinforzo del reparto”.




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