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La morte del cane Lucky, ancora lettere di cittadini che chiedono “indagini esemplari” Maltrattato, rapito e trovato morto nella zona di Manfredonia

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La morte del cane Lucky, prima maltrattato da un allevatore poi salvato dall’allarme dato da alcuni passanti, poi ricoverato in un canile ma, nella notte di giovedì, rapito e dopo alcune ore trovato cadavere, è una vicenda che sdegna l’Italia. Sono molte le comunicazioni, sempre con lo stesso testo, che numerosi cittadini ci inviano. Come già fatto ieri, pubblichiamo tale testo rammentando, al riguardo, che l’allevatore va considerato presunto responsabile del maltrattamento di Lucky, mentre per quanto riguarda il decesso dell’animale non sono a nostra disposizione informazioni ufficiali:

Gentili organi competenti,
con la presente desidero manifestare tutto il mio sdegno per quanto accaduto a Manfredonia dove, giorni fa, un allevatore ha legato il proprio cane, un cucciolo, al gancio traino della sua macchina percorrendo diversi chilometri. Il cane si è salvato grazie all’intervento di alcuni passanti che hanno fatto fermare questo individuo che poi è scappato, ma successivamente fermato dalla polizia. Il cane è stato ricoverato presso la struttura dell’ENPA di Manfedronia ed era fuori pericolo ma, ieri, il cane è sparito dal box dove stava e, sicuramente, i responsabili della sua scomparsa, sono collegati alla vicenda. Oggi è stata diffusa la notizia della morte del cucciolo, trovato all’interno della stessa struttura dove era ricoverato. Chiedo delle indagini esemplari che possano portare alla scoperta di chi ha causato la morte del cane dopo che, fortunatamente, era scampato a una fine atroce. Un fatto anagolo ha avuto luogo in Sardegna, a Irgoli (NU), circa un mese fa, in quel caso un altro cane, chiamato Amore, è morto a causa delle ferite riportate dopo essere stato trascinato per chilomentri legato al gancio traino della macchina di un pastore. Questo episodio ha sconvolto tutti, la notizia ha fatto il giro del mondo, numerosi gli articoli e i servizi, fra tanti quello del programma Le Iene su questa vicenda, e anche la PETA, la più grande associazione internazionale, ha dato spazio alla notizia chiedendo giustizia per questo povero cane. Capirete bene che quanto accaduto, non solo sporca l’immagine della vostra bellissima regione e della gente onesta che ama e difende gli animali, ma chi ha compiuto questo, potrebbe farlo nuovamente, anche sulle persone. Vi chiedo dunque che l’allevatore del Foggiano che ha compiuto questo, paghi secondo quando disposto dalla legge italiana con il masismo della pena, e con lui tutti gli altri eventuali complici della morte del povero Lucky. Sicuro di un vostro intervento, porgo i miei più cordiali saluti Francesca Loi

Anche Giuseppe Corronca, Antonella Scavino, Ritalba Sau e altri lettori hanno inviato note con tale testo




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3 Comments

  1. Buona sera, riguardo alla “presunta responsabilità dei maltrattamenti” da parte dell’allevatore, vorrei precisare che l’uomo ha legato il cane alla sua ford fiesta grigia e lo ha trascinato per diversi chilometri sulla strada tra Manfredonia e Zapponeta fino all’incrocio con viale dei Pini di Siponto. I due testimoni hanno allertato immediatamente la Polizia e lo hanno bloccato ma l’uomo infastidito ha slegato il cane moribondo gettandolo nella cunetta ed è fuggito. Grazie alla descrizione fornita dai due testimoni gli Agenti del Commissariato di Manfredonia l’hanno subito rintracciato e denunciato con l’accusa di maltrattamento di animali. La vile spiegazione dell’uomo sarebbe stata che il suo cane (un cucciolo) disturbava gli animali che allevava. Il buon senso mi spinge quindi a rammentare che l’allevatore più che “presunto responsabile dei maltrattamenti” va considerato soggetto pericoloso e che attualmente rischia una pena dai quattro mesi ai due anni di reclusione.
    Ringrazio la Redazione che si impegna a difendere il nostro diritto a dire ciò che pensiamo e la esorto a continuare a diffondere le nostre mail e gli aggiornamenti su questo triste accaduto.
    Francesca Loi (Cagliari)
    membro del gruppo facebook GIUSTIZIA anche per Lucky!

    1. Grazie per il suo intervento e per la descrizione minuziosa dell’accaduto. Dal punto di vista del racconto della notizia, va sempre ricordato che sul piano giudiziario fino a prova del contrario, ovvero fino a sentenza definitiva, c’è la presunzione di innocenza. Sul piano deontologico, per un giornalista, è fondamentale il rispetto di questo concetto. (agostino quero)

      1. Mi aspetto un articolo accurato quando ci sarà la sentenza definitiva, intanto continuiamo a batterci per ottenere piena giustizia per Lucky. Grazie a voi che state contribuendo quotidianamente a mantenete viva l’attenzione su questo triste fatto.
        Francesca Loi (Cagliari)
        membro del gruppo facebook GIUSTIZIA anche per Lucky!

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