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Rischia di venire giù tutto Martina Franca-Locorotondo, strada statale 172 e depuratore: le autorità locali sapevano del peggioramento galoppante. L'inchiesta di Taranto e la soluzione-tampone che potrebbe non convincere

martina franca locorotondo campo allagato 1

martina franca-locorotondo campo allagatoL’Anas vuole presentare alla magistratura una soluzione-tampone. Soluzione che, sostiene anche l’assessore regionale, può essere quella giusta per vedere riaperto in breve tempo il tratto sequestrato e chiuso della strada statale 172 Martina Franca-Locorotondo. La soluzione ipotizzata: blocchi di cemento a margine della carreggiata, per puntellarla ed evitare lo spanciamento dopo che è stata indebolita dai liquami finiti in un campo, in maniera impressionante. Con questa soluzione si darebbe anche modo ad Aqp di realizzare i lavori per le trincee che devono coinvogliare i liquami, superando così l’emergenza (che tale è da decenni) del depuratore di Martina Franca.

Il punto è, però, nelle carte dell’inchiesta di Taranto. Con la magistratura impegnata, con grande rigore come è doveroso che sia, a fare rispettare il divieto di transito in quella strada. Non per un capriccio ma perché il pericolo, segnalato nelle carte, è perfino più grave di quello di cui finora si è tenuto conto. Il pericolo si trova in un campo, quello pieno di liquami. Come segnalato, anche da giorni, dal proprietario del terreno, il problema non è “semplicemente” trovarsi una puzza clamorosa e invasi da quell’acqua lurida che ha valicato anche la sede sottostante la strada ed è andata a finire anche nel campo oltre la carreggiata. Il pericolo è più o meno al centro del terreno: la botola metallica. Una copertura, che dà sulla cavità carsica. Sembra non reggere più il peso, sembra sul punto di sprofondare a sua volta a rischio di portare giù tutto. Siamo, cioè (per come ci è stata spiegata la cosa) quasi nelle condizioni di un lavandino otturato che, dovesse sturarsi, creerebbe con la violenza del caso, la discesa delle acque. E di tutto quello che incontrano verso la discesa. Si tenga conto della quantità di acqua. Ora, in condizioni del genere, appesantire quel territorio con ulteriori blocchi di cemento come si ipotizza di fare per puntellare la strada, potrebbe non sembrare la soluzione ottimale. Perché quello della strada è il problema indotto, da non risolvere andando ad aggravare il problema principale, quello del depuratore.

Ma ovviamente sarà la magistratura a decidere.

Infine: il fatto che rischia di venire giù tutto, con quella feritoia metallica, è frutto di sopralluoghi, carte, documenti. Ciò di cui al Comune di Martina Franca sono perfettamente a conoscenza. Altro che provvedimento sorprendente della magistratura. Era prevedibile perché l’unico possibile vista pure l’assenzadi azione da parte del sindaco per provare ad evitarlo, perché il problema non è in superficie (come solo alla superficie si è fermata, evidentemente, la valutazione degli amministratori locali) ma è ben più profondo. Nel vero senso del termine.

Fra l’altro, chi circa mezzo secolo fa era bambino, racconta di un campo invaso dall’acqua, in valle d’Itria. Una notte si sentì un boato. Come se fosse esplosa una bomba. Era l’impressionante quantità di acqua, andata a finire nel sottosuolo. Il lavandino si era sturato.

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4 Comments

  1. “al Comune di Martina Franca sono perfettamente a conoscenza” di questa situazione di rischio.
    Questo forse spiega perché non hanno optato per un inutile decisione di un senso unico alternato (anche perché la strada sarebbe stata sequestrata lo stesso).

    1. Grazie per il suo intervento. Il fatto che al Comune di Martina Franca sapessero è evidenziato così il sindaco di Martina Franca, magari, la smette di fare il sorpreso dei provvedimenti. Che sarebbe ora. In quanto alla strada: una sua decisione, inutile come dice lei (a proposito, essendo al femminile, magari un apostrofo grazie) andava presa perché la parte di strada che ha problemi è, in particolare, lungo una corsia. Con tutte le limitazioni del caso, andava provato qualche provvedimento che evitasse il sequestro di sei chilometri di strada. Capisco la difesa a oltranza dell’indifendibile ma è oggettivamente vana. Ieri il sindaco di Martina Franca lamentava, in un’intervista alla Rai, il fatto che Martina Franca è praticamente esclusa dal traffico viario verso l’Adriatico, con grave penalizzazione in termini commerciali. E da chi lo vuole? Non poteva, anzi non doveva, per caso ricordarselo dieci giorni fa? Se avesse evitato di rimanere fermo ad aspettare gli eventi, forse, non otteneva: ma forse sì. Il giro delle sette chiese che sta facendo adesso, lo fa con dieci giorni di ritardo. E le conseguenze sono a carico, purtroppo, non solo suo ma di cinquantamila suoi concittadini (per non parlare di altri della valle d’Itria, imbufaliti). Detto tutto questo: lei andrebbe segnalato, pur non sapendo di chi si tratti perché un nome e un cognome non riesce proprio a dirceli (chissà perché) per la sua fede incrollabile. Un credente vero. Occhio a non passare nella categoria dei creduloni: lo dico per lei. Sempre che lei non sia nella categoria di chi vuol far credere agli altri. Boh. Ci dica un nome e un cognome e risolviamo. Dai, coraggio. (agostino quero)

      1. Io non sono un fedele di questa amministrazione come lei vuole definirmi (anzi l’ho criticata più volte anche su questo sito) e non ci guadagno niente a scrivere le cose che scrivo.
        Spero che anche lei scriva quello che scrive in maniera disinteressata.
        Non riesco a fare a meno di risponderle nel merito, perché trovo questa sua “trovata” del senso alternato una delle cose più incredibili che abbia letto finora sulla vicenda.

        1. Grazie per il suo intervento. Io scrivo in maniera interessatissima. Altro che. Interessata a far conoscere, a lei e a tutti, le cose che accadono, senza “bersi” le verità ufficiali, possibilmente. In quanto al fatto della cosa incredibile, quella detta qui sarà una delle più incredibili (vedremo nei prossimi giorni; ne riparleremo). Poi c’è quella che ha già battuto il record, inarrivabile in questa vicenda: la cosapiù incredibile di tutte, il sequestro di sei chilometri di strada, da un paese all’altro. E, non me lo toglie nessuno dalla mente, “grazie” anche all’azion, diciamo lenta (diciamo) dell’attuale sindaco di Martina Franca. Pensi che c’è chi ne ha chiesto le dimissioni. NO, non si deve dimettere: quello che ha fatto se lo deve sbrogliare tutto lui. (agostino quero)

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