Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:
Da lunedì 22 settembre nella Casa circondariale Borgo San Nicola di Lecce prende il via “Bellezza mia – Anatomia tragicomica della vita delle ragazze“, un progetto di teatro sociale d’arte sostenuto dal Consiglio regionale della Puglia nell’ambito della terza edizione dell’avviso pubblico Futura – La Puglia per la parità. Promosso da Factory Compagnia Transadriatica, in collaborazione con la Casa circondariale di Lecce, Università del Salento, Polo Biblio-museale di Lecce e Antigone Puglia, il percorso affronterà stereotipi, identità e discriminazioni di genere attraverso la creazione di una drammaturgia collettiva, interculturale e intergenerazionale.
Al centro l’idea di un laboratorio, condotto da Carmen Ines Tarantino e Benedetta Pati – attrici e pedagoghe di Factory con una lunga esperienza di teatro sociale, anche all’interno del carcere leccese – che si svolgerà nella sezione femminile dell’istituto penitenziario coinvolgendo non solo donne detenute, ma anche lavoratrici, volontarie e studentesse under 25. La cifra stilistica scelta è quella della stand-up comedy, intrecciata a teatro di figura e clownerie: un linguaggio comico e dissacrante per affrontare temi spesso drammatici, restituendo alle partecipanti la possibilità di raccontarsi in prima persona.
“Questo progetto è speciale perché ha un doppio valore: da una parte l’umanizzazione del carcere con il coinvolgimento non solo delle detenute, ma anche del personale e dei volontari, e dall’altra l’abbattimento degli stereotipi che possono aiutare le donne ad autodeterminarsi. Tutto questo attraverso il teatro e quindi l’arte intesa nelle sue diverse forme. Ed è proprio questo lo scopo del nostro Bando Futura, quello di sostenere l’arte per compiere la rivoluzione culturale necessaria per rovesciare gli stereotipi di una società ancorata al patriarcato. Con questa iniziativa in tre anni abbiamo sostenuto ben 630 progetti culturali. La rivoluzione è in atto”, ha sottolineato Loredana Capone nel corso dell’incontro di presentazione che si è tenuto martedì 16 settembre proprio nella Casa circondariale. La presidente del Consiglio regionale della Puglia è intervenuta insieme a Maria Teresa Susca (direttrice della Casa Circondariale “Borgo San Nicola” di Lecce), Tonio de Nitto e Fabio Tinella (Factory compagnia transadriatica), Benedetta Pati e Carmen Ines Tarantino (ideatrici e curatrici del progetto), Marta Vignola (docente di Sociologia giuridica e delegata del rettore ai poli penitenziari universitari dell’Università del Salento), Maria Mancarella (garante dei diritti delle persone private della libertà personale) mentre sono arrivati i saluti di Luigi De Luca (direttore Museo Castromediano di Lecce), Maria Pia Scarciglia (presidente di Antigone Puglia).
Le attività si svilupperanno dentro e fuori dal carcere, con momenti laboratoriali, incontri pubblici e un racconto costante sui canali digitali, a partire dal profilo Instagram @bellezzamialecce e sui canali della compagnia. In questo percorso le partecipanti attraverseranno le diverse fasi della vita femminile – dall’infanzia alla vecchiaia – con uno sguardo ironico capace di rovesciare i ruoli imposti e mettere in luce discriminazioni e fragilità, ma anche desideri, relazioni e complicità. A rafforzare il percorso saranno incontri con artiste e artisti ospiti, specializzati in generi e linguaggi differenti: Simonetta Musitano, attrice comica transgender, tra i volti emergenti della queer comedy italiana e già nota al grande pubblico per le sue apparizioni a Propaganda Live (La7); Daria Paoletta, attrice e fondatrice della Compagnia Burambò di Foggia, tra le voci più autorevoli del teatro di figura e di narrazione, pluripremiata a livello nazionale; Luca Pastore, attore di Factory, attivo nel teatro di ricerca e nella clownerie, capace di unire linguaggi comici e innovativi.
Il progetto prende le mosse da una consapevolezza: nel carcere di Lecce le donne rappresentano circa il 4% della popolazione detenuta, una minoranza che vive in spazi e regolamenti pensati prevalentemente per gli uomini, come ricordato da un articolo di Fiorenza E. Aini pubblicato su GNews – Quotidiano del Ministero della Giustizia (1 marzo 2025). “Bellezza mia” punta a dare voce a queste donne, trasformando le loro esperienze in materia drammaturgica e costruendo una narrazione che, partendo dal contesto penitenziario, si apre all’intera comunità. Frammenti intimi e collettivi, ricordi e fantasie, ironia e dolore si intrecceranno in un mosaico di storie che sarà restituito in una presentazione pubblica a dicembre, portata in scena dalle stesse protagoniste.