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Eduscopio 2021 | Da strumento di orientamento a mera classifica degli istituti scolastici superiori. Che fine ha fatto il fattore umano? Alcune considerazioni sulla lettura e l'utilità dei dati con il prof. Angelo Oliva dell'IISS Majorana di Martina Franca

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di Angela Maria Centrone

Eduscopio è un progetto promosso dalla Fondazione Giovanni Agnelli di Torino, che ormai concentra le sue attività di ricerca nel campo dell’educazione, proprio nella convinzione che sia fondamentale investire sul futuro del capitale umano.

Ormai attivo da qualche anno, Eduscopio, è uno strumento gratuito di orientamento per gli studenti e le loro famiglie nella scelta dell’istituto scolastico superiore.

Il sito, per fornire i risultati di ricerca, si avvale di una raccolta organizzata di dati provenienti da fonti ufficiali: l’ANSU, Anagrafe Nazionale degli Studenti Universitari del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del medesimo Ministero Dall’Anagrafe Nazionale dello Studente (ANS) per le informazioni sui diplomati di ogni scuola in base alle quali vengono calcolati il numero medio di diplomati, il voto medio di maturità e i tassi di prosecuzione e dal COB banca dati delle Comunicazioni Obbligatorie (COB) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le quali descrivono per ogni lavoratore dipendente i principali eventi che ne caratterizzano la carriera lavorativa.

I dati incrociati, secondo criteri trasparenti evidenziati sul sito del progetto, diventano le indicazioni di qualità sull’offerta formativa delle scuole da cui essi provengono.

Come commenta il prof. Angelo Oliva, addetto stampa dell’ISS Majorana di Martina Franca: “Siamo felici di constatare come ormai da diversi anni il nostro istituto sia primo tra gli Istituti Tecnico Tecnologico negli indirizzi Informatica e Telecomunicazioni, Elettronica ed Elettrotecnica, per indice di occupazione  nel raggio di 30 km da Taranto, ma basta cambiare di poco i parametri di ricerca per vedere scuole che prime in alcune classifiche, spariscono in altre, pertanto sono necessarie alcune riflessioni sui parametri di tali classifiche. Per esempio vedere che la stessa scuola risulta ottima per il mondo del lavoro e pessima per l’università ha poco senso, specialmente se non stiamo parlando di istituti professionali, forse in queste classifiche incide il fatto che molti studenti tentano di continuare a studiare iscrivendosi all’università anche durante una prima occupazione e non hanno le performance di chi si dedica full-time allo studio? Conosciamo centinaia di ex studenti che hanno fatto questa scelta.”

Il prof. Oliva ci spiega che anche la classifica redatta in base agli indici di occupazione non è convincente, poiché è basata su coloro che hanno un profilo professionale perfettamente coincidente al percorso di studi. Insomma, la trasversalità e la flessibilità, caratteristiche fondamentali nel mercato del lavoro contemporaneo, per scelta o necessità, sono totalmente ignorate.

Inoltre, il professore sottolinea come sia loro premura preparare i giovani ad adattarsi ai tempi che viviamo e proprio al fatto che probabilmente una percentuale di studenti sarà impiegata in futuro in lavori che ancora non esistono.

“Il servizio svolto da Eduscopio è certamente utile nell’ambito di una scelta così importante per il futuro, ma è sgradevole vedere rappresentate le scuole come squadre di un campionato: le prime in classifica e le retrocesse, fra primati territoriali che vengono strumentalizzati ad hoc per i titoli dei giornali”

Il prof. Oliva ci mostra i post di molti colleghi ugualmente indignati allo stesso modo a riguardo: “Quello che invece risulta trascurato in queste statistiche è l’aspetto sociale, relazionale e umano che si crea all’interno delle scuole o meglio all’interno delle classi. L’inclusione e il no one left behind (nessuno deve essere lasciato indietro) non sono parametri che troviamo in queste statistiche e, in genere, tutti gli istituti cercano di creare le migliori condizioni per l’apprendimento e ci sono innumerevoli motivi sul perché, a volte, i risultati non sono quelli sperati.”

In Eduscopio c’è un velato invito a rinunciare al famoso “passaparola” e ad affidarsi alle statistiche, che come ci ha evidenziato il prof. Angelo Oliva, sono manipolabili a seconda di come vengono lette.

Come osservava Tonino Guerra: “Non è vero che uno più uno fa sempre due: una goccia più una goccia fa una goccia più grande”. (dal film Nostalghia di Andrej Tarkovskij, Italia 1983)

In conclusione, si potrebbe dire che questo strumento è utile, ma deve essere adoperato con la consapevolezza che non si sostituisce ad un interessamento attivo da parte dei ragazzi e delle famiglie, ovvero la partecipazione agli opendays o alle attività di laboratorio concordate con i vari istituti scolastici.

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