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Pulsano, accusa: rivale in amore ferita con un coltellino, denunciata minorenne Leporano: minore accusato di furto

carabinieri notte

Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:

Il Comando Provinciale Carabinieri di Taranto, che da sempre pone particolare attenzione alle attività di prevenzione mirate ad impedire il compimento di reati che vedono il coinvolgimento di minori, ha nell’ultimo periodo incrementato i servizi svolti nel territorio, tesi proprio al contrasto di tale fenomeno.

In particolare, i Carabinieri della Stazione di Pulsano, la notte tra il 12 e il 13 di questo mese, hanno denunciato in stato di libertà, alla Procura della Repubblica per i Minorenni, una 17enne del posto, presunta responsabile del reato di “lesioni personali aggravate” e “porto abusivo di armi”.

I Militari, intervenuti nel centro del comune ionico, a seguito di richiesta di pronto intervento alla centrale operativa, hanno accertato che, al culmine di una lite scaturita per futili motivi di natura passionale tra una 17enne e una 20enne del posto, la più giovane delle due, avrebbe, armata di coltellino, ferito, fortunatamente in maniera lieve, la quasi coetanea.

Il coltello, presumibilmente usato dalla 17enne, rinvenuto nei pressi dell’abitazione della vittima, è stato sottoposto a sequestro, per i successivi accertamenti del caso.

I Carabinieri della Stazione di Taranto Salinella, poi, hanno deferito in stato di libertà un 16enne di Leporano, presunto responsabile di “furto aggravato”.

Il minore avrebbe trafugato, dall’interno di un negozio, tre capi di abbigliamento, danneggiandone il dispositivo “anti-taccheggio”. Il congegno, tuttavia, mentre questi guadagnava l’uscita del locale, avrebbe fatto attivare l’allarme del locale commerciale, attirando l’attenzione del personale addetto al controllo, che richiedeva l’intervento dei Carabinieri.

Giunti immediatamente sul posto, i militari rinvenivano la refurtiva, restituendola all’avente diritto, per poi verificare meglio l’accaduto attraverso la visione delle immagini del sistema di videosorveglianza presente ed identificando nel 16enne il presunto autore del reato, affidandolo poi ai genitori.

E’ fatta salva, per tutti, la presunzione di innocenza, fino a sentenza definitiva.




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