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Bari: ospedale “Di Venere”, donazione multiorgano Foggia: policlinico Riuniti, chiusi due reparti di pneumologia Covid per acuzie del "D'Avanzo"

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Di seguito un comunicato diffuso da Asl Bari:

Donazione multiorgano all’Ospedale “Di Venere” di Carbonara. Il “sì” dei familiari di un 61enne della provincia di Bari, deceduto per una grave patologia, ha innescato la catena della solidarietà. Nella notte le équipe chirurgiche provenienti dal Policlinico di Bari, con il coordinamento del dr. Claudio Petrillo e della dr.ssa Gabriella Ingenito dell’unità di Rianimazione del “Di Venere”, sono entrate in sala operatoria per prelevare reni e fegato e ridare così una speranza di vita ad altrettante persone in attesa.

Per il Direttore Generale ASL Bari, Antonio Sanguedolce, «l’atto della donazione coinvolge direttamente la volontà dei familiari, che affrontano il dolore della perdita con uno slancio di umanità e generosità – e per questo li ringraziamo sentitamente –, ma anche la capacità delle strutture sanitarie e delle professionalità mediche di portare a termine con successo un processo delicatissimo e di vitale importanza».

La procedura unica della donazione

Dal febbraio scorso la ASL Bari, proprio per semplificare e sostenere la donazione d’organi,  ha deliberato una procedura unica e omogenea per le quattro unità di Rianimazione distribuite sul territorio aziendale, negli Ospedali di Bari, “Di Venere” e San Paolo, e in quelli di Altamura e Monopoli.

Dall’accertamento di morte cerebrale alla donazione di organi e tessuti, il percorso è racchiuso in sette passaggi descritti minuziosamente da un team di professionisti e verificato dalla Commissione Permanente Aziendale in materia di donazioni, prelievi e trapianti di organi e tessuti. Aspetti sanitari, formali e operativi che riguardano l’identificazione del paziente in morte encefalica, la modalità di allertamento del Collegio Medico, l’accertamento di morte encefalica, la valutazione dell’idoneità del potenziale donatore, così come la fase delicatissima del colloquio con i familiari, il trasporto in Sala Operatoria e, in ultimo,  la modulistica da impiegare. Il percorso è il risultato di un impegno più ampio che ASL Bari sta portando avanti in tema di cultura della donazione, in stretta collaborazione con il Centro Regionale Trapianti e con la rete nazionale.

E’ inoltre attiva la rete dei punti di raccolta della volontà in vita, distribuiti capillarmente su tutto il territorio aziendale: distretti, poliambulatori e ospedali dotati di Urp. In totale circa una trentina di sportelli – ricorda Giuseppe Tarantino, responsabile del Coordinamento Donazione Organi e Trapianti – che offrono ai cittadini la possibilità di esprimere la propria volontà, oppure semplicemente di ricevere informazioni su una materia che investe aspetti personalissimi come la salute, la donazione e i trapianti ma che, allo stesso tempo, induce ad una riflessione sul modo di sentirsi e rendersi utili agli altri attraverso gesti di grande umanità.

I punti di raccolta aziendali vanno  ad affiancarsi alla rete più estesa costituita dagli Uffici Anagrafe dei Comuni, ai quali la legge 91 del ’99 ha affidato il compito di raccogliere la volontà dei cittadini al momento del rinnovo della carta d’identità.

Di seguito un comunicato diffuso dal policlinico Riuniti di Foggia:

Al Policlinico Riuniti di Foggia continua il trend positivo di guarigione che viene confermato anche nella fase acuta della malattia.
Chiusi due reparti di Pneumologia Covid per acuzie dell’Ospedale D’Avanzo del Policlinico Riuniti di Foggia. Ad oggi dei tre reparti di Pneumologia riservati a pazienti Covid in condizioni cliniche più gravi è attivo 1 solo reparto di Pneumologia Covid per acuzie e dei due reparti per i pazienti che hanno superato la fase acuta è attivo 1 solo reparto per post acuzie.
Attualmente 9 sono i pazienti ricoverati in acuzie e 5 pazienti in post acuzie, cioè guariti clinicamente, della Pneumologia del D’Avanzo.      Mentre sono 7 i pazienti ricoverati nel reparto di Malattie Infettive universitaria e nessun paziente è ricoverato in Rianimazione.
Buone notizie, quindi, che sono un raggio di luce dopo giorni difficili.
 
<La chiusura di due dei tre reparti di Pneumologia Covid è il risultato di un grande lavoro di squadra di tutto il personale sanitario che ringrazio ed è un messaggio di speranza che ci ripaga di tutti gli sforzi fatti negli ultimi mesi – ha dichiarato il direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia  Vitangelo Dattoli -. E’ stato un periodo molto impegnativo sotto tutti i punti di vista in cui c’è stato bisogno, oltre a tutte le competenze possibili rispetto a questa malattia dalle tante sfaccettature, anche dell’umanità, di incoraggiamento, di ascolto e della grande dedizione di tutto il personale>.
Unanime è stata la gioia e la commozione di tutti gli operatori sanitari del reparto.
<Questa emergenza è stata una esperienza professionale e umana veramente unica per la variabilità della presentazione clinica, per i livelli di gravità, per la diversa risposta ai farmaci che hanno richiesto sicuramente competenza e continui e quotidiani aggiornamenti. Abbiamo combattuto questa battaglia tutti insieme, condividendo con i pazienti le paure e le preoccupazioni, ma anche la grande volontà ad impegnarsi per vincere questa battaglia> ha spiegato la prof.ssa Maria Pia Foschino, direttore della Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio universitaria e del Dipartimento di Medicina Specialistica.
<Questi giorni non sono stati facili per nessuno, ma sono stati l’occasione per fare squadra per poter affrontare e sconfiggere in piena sinergia un nemico comune con la scienza e l’umanità nel nostro lavoro quotidiano> ha aggiunto il prof. Donato Lacedonia, associato della Struttura Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio universitaria.
<Ricordo l’invito a fare attenzione e a rispettare le regole perché solo così potremo vincere tutti insieme questa importante partita> ha poi concluso il direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia Vitangelo Dattoli.




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