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Martina Franca: Tares, il Comune decide la scadenza del conguaglio e non invia gli avvisi di pagamento Per non far andare la colomba di traverso ai contribuenti con il tributo locale più alto di sempre

tares 2013

Un bene informato informa, a sua volta, il cronista: quelli della Soget sono stati invitati informalmente a soprassedere per qualche giorno ancora. Quelli della Soget sono coloro che devono portare, a decine di migiaia di contribuenti di Martina Franca, gli avvisi di pagamento per il conguaglio del tributo Tares. Chi ha chiesto di rallentare? Da palazzo ducale. Dal Comune. C’è la Pasqua di mezzo.

Prendiamo per buona la tesi del bene informato. Anche perché di avvisi di pagamento per il conguaglio non ne arrivano, o per lo meno non a tutti arrivano (o a nessuno? Chissà) e un motivo dovrà pure esserci. Però il Comune di Martina Franca, nell’ennesimo pasticcio legato ai tributi, ci si è ficcato da solo. La scelta di andare alla proroga al 30 aprile, non di altri è, ma dell’amministrazione comunale di Martina Franca che aveva originariamente fissato la scadenza per il conguaglio a febbraio. Così mentre in tutta Italia, letteralmente tutta Italia, la difficilissima partita della Tares si è chiusa, a Martina Franca si brancola ancora nel buio. Sono facilmente intuibili le difficoltà di un sindaco che ha messo su il tributo più alto di sempre della città (con il suo predecessore Palazzo le tasse erano a 389 euro procapite, con l’attuale sindaco siamo a 589: dati ufficiali diffusi dalla dirigente del servizio finanziario comunale) e l’ha messo su in virtù (chiamala virtù poi) di un conto pure sbagliato o, addirittura, come ha detto un consigliere della sua maggioranza, un conto falso. Andare a dare la mazzata finale ai contribuenti, oltretutto, nei giorni delle festività pasquali, crea ancora pià imbarazzo, visto che la gente con le tasche svuotate non sa se comprare o meno non l’uovo di Pasqua ma l’uovo di gallina.

Però questo conguaglio va pagato, dai cittadini. E la nuova scadenza del conguaglio Tares è fissata al 30 aprile. Rapido calcolo fino al 30 aprile: da oggi compreso, tre giorni lavorativi, poi le feste pasquali, poi altri tre giorni lavorativi, poi la Liberazione, poi un giorno lavorativo se tale si vorrà considerare il sabato, poi la domenica e altri due giorni lavorativi. Totale, nove, o addirittura otto, giorni lavorativi in cui deve avvenire quanto segue: consegna di decine di migliaia di avvisi di pagamento e, indovina un po’, pagamento. Ora, il non voler rovinare la Pasqua ai concittadini è commovente, a meno che non sia una cinica maniera per tentare di evitare qualche sgridata pubblica proprio a Pasqua da parte di qualche cittadino che magari il conguaglio non lo sopporterà supinamente. Il punto è che il pasticcio è stato combinato e bisogna avere il coraggio di andare dai cittadini a farglielo pagare. L’aver preso due mesi di tempo per incassare il conguaglio è stata una mossa della disperazione, per vedere se chissà, succedesse qualcosa di miracoloso nel frattempo. Ma non è successo, la Tares è in piedi e va pagata. I cittadini devono pagare i conti (sbagliati, si sostiene sin dall’inizio da qui) che hanno nel sindaco di Martina Franca il primo responsabile. Inoltre, è doveroso dire ai cittadini che l’aver rinviato il conguaglio Tares li sottoporrà a un ingorgo di tasse, imposte, pagamenti, nel giro di un mese e mezzo, da brividi: a metà maggio scadenze contributive, a metà giugno si parte con la Tasi. Altro che sfangarla la settimana di Pasqua.

Ps: se gli avvisi di pagamento dovessero essere consegnati da oggi, magari verrebbero pure a dire che era già programmato. Potevano ricordarselo prima.

LONA


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5 Comments

  1. PERCHE’ LA RISPOSTA AI CITTADINI NON LA CONCEDE IL CONSIGLIERE COMUNALE
    TOMMASO CAROLI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO AL COMUNE DI MARTINA FRANCA? PERCHE’ NON SPIEGA GLI ARTIFIZI TECNICI?

  2. Ma è possibile tollerare questa situazione? Ma i vari consiglieri che solitamente sono molto loquaci su ogni tipo di problematiche che fanno? Franco Basile, Leggieri, Balsamo ci siete?

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