Se il campionato riaprirà le porte ad Aprile, mancheranno dodici gare da giocare per tentare di realizzare un’impresa storica. È il percorso che attende il Lecce di Fabio Liverani, a caccia di una salvezza che nemmeno i tifosi più ottimisti avrebbero pronosticato a inizio campionato. Invece i giallorossi, con impegno e costanza, seppur con i fisiologici alti e bassi, sono in piena lotta per mantenere la categoria e hanno dalla loro il conforto delle statistiche e un’idea di calcio ben definita.
A due terzi di stagione 2019/2020, il Lecce si trova in diciottesima posizione con 25 punti (frutto di 6 vittorie, 7 pareggi e 13 sconfitte), a pari merito con il Genoa diciassettesimo, a – 1 dalla Samp e a +7 dalla Spal penultima. Un ruolino di marcia non sufficiente al momento a evitare la Serie B ma che fa ben sperare per il futuro. A dare conforto ai salentini ci sono infatti i freddi numeri. Lo scorso anno, alla 26esima giornata, il Bologna era stabile al terzultimo posto con soli 18 punti. Da lì cambiarono allenatore e con Mihajlovic al posto di Inzaghi iniziarono una risalita che li avrebbe portati a una salvezza tranquilla.
Al quartultimo e al quintultimo posto nel 2018/2019 figuravano l’Empoli con 22 punti e la Spal con 23. Un bottino nettamente inferiore a quello attuale del Lecce. A fine stagione i toscani retrocessero mentre i ferraresi riuscirono a mantenere la Serie A.
Ed è quello che sperano di fare anche gli uomini di Liverani, la squadra con il calendario forse più difficile tra quelle che lotteranno fino all’ultima giornata per restare nel massimo campionato. Dopo le tre vittorie consecutive con Torino, Napoli e Spal e le successive sconfitte con Roma (0 a 4) e Atalanta (2 a 7), Mancosu e compagni saranno impegnati nelle due difficili trasferta contro il Milan e la Juventus, prima di affrontare lo scontro diretto con la Sampdoria al Via del Mare. Al rientro dalla pausa per le nazionali ci sarà l’impegno fuori casa col Sassuolo prima di un rush finale che prevede, in serie, Lazio, Cagliari, Fiorentina, Genoa, Brescia, Bologna, Udinese e Parma. Di particolare importanza saranno le sfide della 34esima giornata contro il Grifone e della 37esima con l’Udinese, entrambe fuori casa. Molto probabile che la salvezza dei salentini si decida lì.
Al momento ci sono cinque squadre, Udinese, Torino, Sampdoria, Genoa e Lecce impegnate in una corsa alla salvezza tutta da seguire anche attraverso i consigli di Oddschecker, operatore da sempre attento al calcio tricolore, e che si preannuncia infuocata come non mai. Una corsa in cui ancora resta difficile individuare la soglia di punti decisiva per la permanenza in A.
Per il Lecce a fissare i primi obiettivi è stato lo stesso presidente Sticchi Damiani, intervistato dopo la recente sconfitta con l’Atalanta. “Secondo me bisogna cercare di fare ancora quattro vittorie e un paio di pareggi, magari – ha commentato il patron salentino – e dando uno sguardo al calendario credo che siano possibili”. Farebbero 38-39 punti, la stessa soglia indicata dal tecnico appena qualche settimana fa.
Comunque vada quella del Lecce passerà agli annali come una stagione estremamente positiva. Ottenuto lo scorso anno il ritorno in Serie A che mancava da sette anni grazie a uno splendido campionato cadetto, e confermato per la terza stagione Liverani in panchina, la squadra ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi che hanno sottolineato la loro fiducia nel progetto sottoscrivendo la cifra record di 18.662 abbonamenti. Numeri che non si vedevano dalla stagione 1985/86, la prima in A nella storia del club.
E Mancosu e compagni hanno fatto di tutto per meritarsi questa fiducia, lottando su ogni pallone dal primo all’ultimo minuto in ogni occasione. Iniziata la stagione con il passaggio del turno in Coppa Italia ai danni della Salernitana, i giallorossi hanno inaugurato il campionato con due sconfitte contro Inter e Verona, prima di regalare ai propri tifosi i primi tre punti in trasferta col Torino. Dopo un’altra sconfitta interna, questa volta con il Napoli, il Lecce è andato a prendersi il secondo successo sul campo della Spal: un 3 a 1 che ha consegnato capitan Mancosu alla storia del club. L’attaccante è stato infatti il terzo salentino di sempre ad andare a segno in tre gare consecutive dopo Luis Muriel e Valery Bojinov, due tra i giocatori più importanti transitati negli ultimi anni dal Via del Mare.
Il 26 ottobre è arrivato anche il primo punto casalingo, il prestigiosissimo 1 a 1 imposto alla corazzata Juventus, fermata dopo un filotto di cinque successi consecutivi. Nelle due gare successive altri due pareggi, questa volta con Sampdoria e Sassuolo, prima della sconfitta per 4 a 2, non senza polemiche con la Lazio.
Una partita che è coincisa con il momento forse più difficile della stagione. A cavallo tra dicembre e gennaio i giallorossi sono stati eliminati dalla Spal in Coppa Italia e hanno proseguito la striscia negativa con i ko contro Brescia, Bologna, Udinese e Parma, prima di tornare a fare punti in casa con l’Inter. Da lì è iniziata una lenta ma costante risalita, favorita anche dalla veloce integrazione dei nuovi acquisti. A gennaio la società ha infatti operato bene sul mercato, puntando a rinforzare la difesa con gli arrivi di Donati, Deiola e Paz e regalando a Liverani un giocatore importante come Riccardo Saponara, reduce da sei mesi non esaltanti con la maglia del Genoa e in cerca di riscatto.
Così, dopo un’altra sconfitta col Verona sono arrivati i tre successi consecutivi con Torino (il 4 a 0 rifilato ai granata è la vittoria col maggior scarto nella storia del club in A), Napoli e Spal che hanno riportato la squadra in piena bagarre salvezza. Ora, però, è arrivato il momento di reagire. Le due sconfitte successive con Roma e Atalanta, realtà con ben altri obiettivi di classifica, non hanno scalfito le convinzioni dell’ambiente e del tecnico Liverani, e la pausa imposta per l’emergenza Corona Virus potrebbe rivelarsi utile per riordinare le idee e preparasi a un finale di stagione in cui ogni gara sarà come una finale.