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Unioni civili, oggi voto al Senato. Comites di Bruxelles scrive all’ambasciatore: risolvere l’asimmetria Presieduto dal pugliese Raffaele Napoletano, commissione di studio coordinata dalla pugliese Benedetta Dentamaro: italiani che hanno diritti in Belgio non li hanno nel nostro Paese. California: sta per nascere il flglio di Nichi Vendola e del compagno Ed

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comitesbruxLa notizia è di Repubblica: sta per nascere in California il figlio (non se ne conosce il sesso) di Nichi Vendola, ex presidente della Regione Puglia, e del suo compagno Ed, canadese. Una donna statunitense è colei che ha accettato di condurre la gravidanza e dare alla luce il figlio della coppia.

Oggi il voto al Senato sul disegno di legge Cirinnà. Giornata-chiave, dunque, per la legislazione in tema di unioni civili. E chissà come andrà a finire. Anche gli italiani all’estero si fanno sentire: ci sono situazioni da risolvere perché paradossali, come evidenziato già dal Comites Danimarca e, ora, dal Comites Bruxelles. L’organismo nella capitale belga è presieduto dal pugliese Raffaele Napoletano, di San Severo, e la commissione che ha dettagliato il documento è coordinata da Benedetta Dentamaro, barese. Di seguito, dal Comites di Bruxelles:

Sulla scia di quanto fatto dal Comites Danimarca, anche il Comites di Bruxelles prende posizione sull ddl sulle unioni civili all’esame (turbolento) del Senato.
In una lettera inviata all’Ambasciatore italiano in Belgio, Vincenzo Grassi, il Comites spiega che “la situazione delle coppie omogenitoriali in Belgio è simile a quella danese: le coppie omossessuali possono contrarre matrimonio o unirsi civilmente e dal 2006 hanno il diritto di adottare un bambino che si trovi in condizione di adottabilità ovvero di optare per la stepchild adoption”.
A tale situazione, si legge nella lettera, “non fa riscontro analoga normativa in Italia. Pertanto si assiste al seguente paradosso: coppie in cui uno o entrambi i partner sono italiani, e godono di pieni diritti in Belgio nei loro rapporti reciproci e verso i figli, non vedono riconoscersi il medesimo status dall’ordinamento italiano. Ne consegue che anche i diritti, e finalmente la vita quotidiana, di tali minori (spesso italiani) risultino fortemente limitati: si pensi all’impossibilità di rilasciare i documenti di identità italiani, peraltro necessari per l’espatrio, o alla condizione di abbandono in cui versa il figlio naturale del partner premorto”.
Per l Comites di Bruxelles è “doveroso rappresentare, per Suo tramite, quest’asimmetria alle autorità coinvolte nel dibattito politico e nell’iter legislativo di questi giorni”.




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