Di seguito un comunicato diffuso dalla Guardia di finanza:
Il G.I.P. presso il Tribunale di Trani ha convalidato un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla
Procura della Repubblica di Trani al fine di interrompere tempestivamente un articolato meccanismo di frode
fiscale perpetrato in diverse Regioni del territorio Nazionale e connotato dal coinvolgimento di 87 aziende.
Il provvedimento, eseguito dai Finanzieri del Comando Provinciale di Barletta Andria Trani, ha consentito di
sottoporre a sequestro 37 aziende che, sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in sede investigativa,
rientrano nel novero delle cc.dd. società “cartiera”, ossia strutture il cui unico scopo è assicurare un indebito
vantaggio d’imposta ad altre imprese attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. È stato, altresì,
eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente di circa 6.000.000 di Euro in
capo a 50 società beneficiarie della frode solo nel 2024.
In particolare, le indagini, eseguite dai Finanzieri della Compagnia di Trani, traggono origine da un controllo
fiscale avviato lo scorso agosto nei confronti di una società di capitali di Trani, esercente l’attività di empori e
negozi non specializzati di prodotti non alimentari. L’attività ispettiva, avviata a seguito dell’emersione di indici
di pericolosità fiscale, ha consentito di cristallizzare l’assenza di documentazione comprovante i rapporti
commerciali intrattenuti dalla predetta società con taluni fornitori. Tale circostanza, unitamente all’esistenza di
gravi violazioni tributarie in capo ai predetti fornitori, hanno condotto le Fiamme Gialle a sospendere il controllo
fiscale e comunicare tempestivamente alla Procura della Repubblica di Trani una notizia di reato.
Sulla scorta delle prime evidenze investigative, e sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria Tranese, i Finanzieri
della B.A.T. hanno eseguito i necessari approfondimenti per indentificare compiutamente tutti i fornitori
connotati dai medesimi indici di pericolosità fiscale, ossia: l’assenza delle prescritte dichiarazioni ai fini delle
Imposte Dirette e IVA; l’assenza di versamenti delle imposte; l’assenza di lavoratori dipendenti; l’assenza di
beni mobili e/o immobili intestati a titolo di proprietà; l’assenza di contratti di locazione di beni immobili, ove
svolgere l’attività sociale.
Da tale percorso investigativo è stato possibile individuare una platea di 37 società “cartiera” localizzate in
diverse aree del Paese e in prevalenza rappresentate legalmente da soggetti di origine asiatica. Queste imprese
risultano aver emesso solo nel biennio 2024-2025 circa 220 milioni di Euro di fatture per operazioni inesistenti,
per un’imposta corrispondente di oltre 45 milioni di Euro.
La Procura della Repubblica di Trani, sulla scorta delle evidenze probatorie acquisite in sede investigativa, ha
disposto il sequestro preventivo d’urgenza delle 37 aziende “cartiera”, al fine di impedire la prosecuzione dello
schema criminale, nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente di circa
6.000.000 di Euro in capo a 50 società beneficiarie della frode, anch’esse dislocate in diverse Regioni del
territorio Nazionale.
All’esito delle indagini sono state denunciate complessivamente 82 persone responsabili per le condotte di
emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri
documenti per operazioni inesistenti.
Da ultimo, è stata chiesta all’Agenzia delle Entrate l’adozione di un provvedimento di sospensione delle
compensazioni delle imposte con crediti IVA indebitamente generati in capo alle 50 società beneficiarie per un
importo complessivo di oltre 1.600.000 Euro, al fine di prevenire ulteriori danni all’Erario.
L’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, che prosegue serrata, mira a rafforzare l’azione
della Guardia di Finanza per contrastare i fenomeni di illegalità economico finanziaria connotati da maggiore
disvalore sociale e pericolosità per la tenuta del sistema economico “sano” e la libera concorrenza, nonché per la
tutela dei lavoratori dipendenti, spesso ignare vittime di sistemi e attività truffaldine.
Si precisa che il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli
indagati sarà definitivamente accertata solo in caso di emissione di una sentenza irrevocabile di condanna.






