Di seguito un comunicato diffuso da Uil Taranto:
Lq UIL di Taranto esprime profondo cordoglio e indignazione per la tragica scomparsa di Pasquale Dinoi, l’operatore ecologico di 53 anni, dipendente stagionale della Gialplast, investito e ucciso questa mattina nei pressi di San Pietro in Bevagna mentre svolgeva il suo servizio.
Il coordinatore territoriale della UIL di Taranto, Gennaro Oliva, si stringe con un abbraccio simbolico alla famiglia di Pasquale e ai suoi colleghi, ribadendo con forza che “chi esce di casa per lavorare deve avere la certezza di potervi fare ritorno”. Questa tragica morte, avvenuta proprio nel giorno di Ferragosto, è un pugno nello stomaco per l’intera comunità e riaccende i riflettori su un’emergenza che a Taranto e in Puglia è sempre più grave.
La UIL chiede chi sia fatta luce sulle cause.
Una strage silenziosa che Taranto non può più tollerare
La morte di Pasquale Dinoi non è un caso isolato. Come ha più volte sottolineato dalla UIL TARANTO nelle ultime settimane, il lavoro deve essere sinonimo di sicurezza, non di pericolo. I dati, anche a livello locale, sono allarmanti: la UIL ha già denunciato che la provincia di Taranto si trova in una “zona arancione” per i rischi sul lavoro. Tre decessi nei primi otto mesi dell’anno a Taranto sono un dato allarmante. Sono vite spezzate e non freddi numeri. “Non si tratta di statistiche”, ha detto Oliva. “Ogni lavoratore che muore è una storia spezzata, una famiglia distrutta, un fallimento collettivo”. La UIL non può accettare che la sicurezza venga considerata un costo e non un valore assoluto.
Le proposte della UIL per il contesto tarantino
La UIL Nazionale ha lanciato da tempo la campagna “Zero morti sul lavoro” che non è uno slogan, ma un obiettivo di civiltà. Per raggiungerlo, sono necessarie azioni concrete e immediate.
La UIL Taranto rilancia queste proposte e le adatta al contesto locale:
- Patto per la Sicurezza: È urgente la sottoscrizione di un “Patto per la Salute e per la Sicurezza sul Lavoro” tra tutte le istituzioni, le aziende e le organizzazioni sindacali del territorio. Questo patto deve stabilire obiettivi chiari, interventi mirati e misure di tutela da attuare.
- Aumento dei controlli: Servono più ispezioni, più formazione e pene severe per chi mette a rischio la vita dei lavoratori. La UIL ha già denunciato che i fondi destinati alla prevenzione e sicurezza sono del tutto insufficienti e che i Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spsal) delle ASL non hanno abbastanza risorse per agire efficacemente.
- Promozione della cultura della sicurezza: La prevenzione deve partire dalla scuola. La UIL di Taranto ha già avviato iniziative per sensibilizzare gli studenti, futuri lavoratori, sull’importanza della sicurezza.
- Sicurezza anche “in itinere”: L’incidente che ha ucciso Pasquale Dinoi evidenzia l’esigenza di tutelare i lavoratori non solo nei luoghi di lavoro tradizionali, ma anche quando svolgono mansioni in strada, esposti a rischi esterni.
La UIL di Taranto continuerà a battersi affinché tragedie come quella di Manduria non si ripetano mai più. La vita umana non può essere sacrificata in nome della produttività.