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Alezio, quindicenne morto dopo avere battuto la testa contro la giostra: Sportello dei diritti chiede lo stop agli impianti senza protezioni Dopo il decesso di Samuele Piro, "non si comprende come mai ancora sia consentita la fruzione del famigerato tagadà" e simili

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Di seguito un comunicato diffuso dallo Sportello dei diritti, che ha sede nazionale a Lecce:

Una tragedia che si ripete, perchè non è la prima volta che si sente parlare di morti e lesioni gravi a causa delle giostre e delle attrazioni senza protezioni. Questa volta a piangere e a balzare sulle cronache di Ferragosto è un’intera comunità che si era riunita per una festa tradizionale della Madonna della Lizza ad Alezio in provincia di Lecce. Non bastano, adesso i sequestri e le indagini per piangere sul latte versato e su di un dramma che resterà indelebile per la famiglia del giovane quindicenne deceduto, ma quella di ieri notte è una tragedia annunciata perchè non si comprende come mai ancora sia consentita la fruizione ed il pubblico esercizio di giostre come il famigerato “Tagadà” che bene che vada ogni volta lascia segni quali ecchimosi e contusioni anche a chi non sfida per gioco tentando in una gara con gli altri amici, spesso minorenni, di mantenersi in equilibrio al ritmo di musica ad altissimo volume ed a ritmo forsennato, al centro dell’attrazione. E’ quindi, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti“, giunta l’ora, anche se ancora una volta troppo tardi per vietare definitivamente ed una volta per tutte con un provvedimento legislativo o regolamentare urgente, giostre e attrazioni che siano prive di adeguate protezioni di contenimento del corpo.

(foto: fonte leccesette.it)

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