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Ucciso a Bari: dovrà essere rifatto il processo d’appello alla ex amante La donna era stata condannata nei primi due gradi di giudizio. Cassazione: confermate tre condanne

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Vincenza Mariani, imprenditrice 58enne, era stata condannata quale mandante dell’omicidio dell’ex amante, Michele Amedeo. La Corte di Cassazione, secondo quanto riportato da organi di stampa, ha annullato per prove non sufficienti i due verdetti di primo e secondo grado a carico della donna rinviando alla Corte d’assise di appello di Bari la realizzazione di un nuovo processo. Vincenza Mariani è accusata di avere promesso cinquemila euro ad un coimputato perché prendesse parte, nei confronti del netturbino che aveva interrotto la relazione, la vendetta poi compiuta due giorni prima della laurea della figlia dell’ucciso.

Michele Amedeo, 51 anni, fu ucciso a colpi di pistola nel parcheggio dell’Amiu, zona industriale di Bari, la sera del 25 aprile 2017.

Confermate in via definitiva le condanne a 30 anni di reclusione per altri due imputati: Giuseppe Bacellieri, genero della donna ed esecutore materiale, e Massimo Margheriti, ex dipendente del salottificio di proprietà della donna, accusato di essere il guidatore dell’auto con a bordo l’assassino.

Confermata, in via ormai definitiva, anche la condanna a 14 anni e 8 mesi di reclusione nei confronti del collaboratore di giustizia Michele Costantino, reo confesso di aver fornito auto rubata ed arma per l’assassinio.

 

 

 

 

 

 

 

 




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