“Per me e per la mia famiglia è una tragedia enorme. Attraverso le telecamere voglio dare il mio messaggio e spero di riuscire a far conoscere a tutti i tragici fatti di questa vicenda e spiegare le ragioni della mia innocenza. Non avevo alcun motivo di fare del male a Meredith Kercher”. Inizia così l’intervista televisiva rilasciata da Raffaele Sollecito a Emilio Carelli, per una rubrica di Skytg24. Parla. l’ingegnere di Giovinazzo, dell’ipotesi accarezzata di andare via, all’estero, circa un anno fa, poi dice che tutta l’accusa, e dunque la sua condanna a venticinque anni, è basata su “un teorema. Ci sono molti innocenti che hanno avuto un destino analogo al mio e sono stati completamente dimenticati in un sistema in cui si costruisce una teoria contro una persona, si crea un vestito di colpevolezza che ti tatuano addosso e qualsiasi cosa dici, qualsiasi sia la verità, qualsiasi cosa siano i fatti, si va oltre e per loro diventa la verità assoluta, indipendentemente da tutto e tutti. Io sto combattendo – conclude Sollecito – per far capire quanto è grave questa falla nel sistema”.
