Di seguito il comunicato:
Dieci poster per un messaggio universale: Stop Killing Women – Basta uccidere le donne. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, i manifesti vincitori della tredicesima edizione di Poster For Tomorrow saranno disponibili per essere “adottati” gratuitamente in tutta Italia (info richieste e adesioni stopkillingwomen@conversazionisulfuturo.it). Il concorso internazionale di comunicazione sociale, coordinato dal graphic designer e art director Hervé Matine si è concentrato su un argomento di drammatica attualità: il femminicidio. Ogni anno, secondo le Nazioni Unite, circa 85mila donne e ragazze in tutto il mondo vengono uccise intenzionalmente. Di queste, oltre la metà sono vittime di partner intimi o altri familiari. Il numero reale, purtroppo, potrebbe essere ancora più alto a causa delle differenze nelle pratiche di registrazione e indagine della giustizia penale nei vari Paesi. È urgente sensibilizzare l’opinione pubblica contro tutte le forme di violenza per porre fine a questa tragedia.
Associazioni, enti pubblici e privati, centri culturali, scuole, università, accademie possono aderire a questa mobilitazione dal forte impatto emotivo che punta a stimolare riflessioni e a incentivare una svolta culturale grazie al potere comunicativo dei poster, capaci di attirare l’attenzione in modo diretto e immediato.
Selezionati nell’ottobre 2024 tra gli oltre settemila provenienti da circa cento Paesi, durante il festival leccese Conversazioni sul futuro dell’associazione Diffondiamo idee di valore, in collaborazione con Amnesty International Italia e D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, i lavori originali di Edward Coffey (Australia), Natalia Csala (Ungheria), Massimo Dezzani (Italia), Nihat Dursun (Turchia), Ricardo Garla (Brasile), Aleksandra Kortas (Polonia), Raphaëlle Martin (Germania), Rita Reis (Portogallo), Christopher Scott (USA), Chia Hsiang Lee (Taiwan) sono ora a disposizione per essere appesi, affissi, condivisi per strada, in centri culturali e spazi sociali.
«La campagna di comunicazione Stop Killing Women, attraverso la diffusione dei manifesti selezionati, mira a sensibilizzare e a stimolare una riflessione collettiva, sfruttando la potenza evocativa delle immagini per scuotere le coscienze e promuovere un cambiamento culturale», spiegano Hervé Matine e Gabriella Morelli. «In questo contesto, i poster diventano strumenti visivi capaci di offrire nuove prospettive per prevenire e contrastare ogni forma di violenza. Rappresentano un messaggio forte e universale che non si limita alla denuncia, ma mira ad agire sulle coscienze e sui comportamenti individuali. Solo così si può fermare una piaga sociale che continua a diffondersi in modo subdolo e radicato nella nostra società».










