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Auroro Borealo in concerto a Bari – Unica tappa in Puglia del performer dei performer Un concerto che sarà una festa, ma non una festa qualunque, sarà La Festa delle Feste. L'album "Adoro Borealo" è stato definito da Rockit il disco del secolo

Auroro Borealo

Sabato 13 aprile (apertura porte ore 21, ingresso 5 euro) Auroro Borealo, il miglior cantante stonato del mondo, si esibirà allo Spazio 13 di Bari, con l’organizzazione di Ubique Concerti.

Per la “Festa delle Feste” non potevamo non convocare Auroro Borealo “il performer dei performer”. Il suo ultimo album “Adoro Borealo” è stato definito il disco del secolo e non vediamo l’ora di ascoltarlo live. A seguire ci sarà Djones a mettere dischi fino a farci collassare. Tutto questo accadrà sabato 13 aprile a Spazio13, Bari.

Auroro Borealo. Dopo “Sappi che ti ho sempre voluto bene”, uscito nel 2018, contenente i singoli Trentenni pelati, Il cielo in una stronza e Vecchi che urlano, seguito dalla partecipazione al MI AMI 2018 e dopo un tour di 40 date nei club di tutta Italia, torna Auroro Borealo, il miglior cantante stonato del mondo, con un nuovo album, “Adoro Borealo”, in uscita il primo aprile 2019. Il disco sarà anticipato da due singoli, “Atti pubblici in luogo osceno” featuring DIVA, in uscita il primo Febbraio 2019 e “Sessone” featuring Ruggero de i Timidi, in uscita l’8 Marzo. L’album vanta numerose ed eterogenee collaborazioni e molti Guest. In occasione dell’uscita di “Adoro Borealo” ad Aprile partirà “l’Adoro Borealo Tour” organizzato da BPM concerti, che porterà nuovamente in giro per tutta Italia Auroro Borealo e la sua band, I Capelli lunghi dietro. Lo spettacolo ancora una volta non deluderà i suoi fan e sarà un mix perfetto tra lo scatenato e la pura performance, mood grazie al quale Auroro ha vinto il premio Keeponlive come Best Performer a novembre 2018 e Best Live a gennaio 2019, scelto proprio dai club di tutta Italia.

Djones. Elvis Presley in una mano, Leone di Lernia nell’altra. La sua selezione musicale strizza l’occhio alla scena indie senza mai perdere di vista i mostri sacri del pop, passa da Ornella Vanoni a Britney Spears come se fosse facile, muovendo fra gli archi più chic della musica “queer”. Nessuno mai fu in grado di comprendere se il suo approccio al trash fosse un omaggio o una caricatura, ma che importa? finché la gente balla.




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